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Cannes

‘Tori e Lokita’ dei fratelli Dardenne: anatomia di un rapporto indissolubile

Jean Pierre e Luc Dardenne con Tori e Lokita aggiungono un altro intenso e toccante tassello al loro cinema di profonda resistenza e denuncia sociale.

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Cannes 2022 i vincitori

Arriva al cinema con Lucky Red Tori e Lokita di Jean Pierre e Luc Dardenne.

Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes, vincitore del Premio Speciale per il 75° anniversario. I fratelli Dardenne sono vincitori di due Palme d’oro per “Rosetta” nel 1999 e per “L’enfant – Una storia d’amore” nel 2005,

Tori e Lokita la trama

Due personaggi indimenticabili.

Lokita (Joely Mbundu) cerca di rispondere a tutte le domande che le vengono rivolte. Si contraddice, resta in silenzio. Quando si sente incapace di uscire da una situazione di difficoltà, arriva il panico. Comincia a star male, e deve prendere una pillola per calmarsi. Tori (Pablo Schils) la aspetta fuori, insieme ai cooperanti che gli danno un tetto per dormire. Anche un legame simile ad una fratellanza, pur se non lo è nel sangue, deve passare per una burocrazia cieca, troppo astratta per riuscire davvero a proteggere i minori non accompagnati. Questo è Tori, ancora un bambino. Lokita è appena adolescente. Non sappiamo delle difficoltà che hanno avuto per arrivare in Belgio dall’Africa, sappiamo solo che Tori stava per morire e che Lokita gli ha salvato la vita. Da allora sono una cosa sola.

tori e lokita

Fratelli nell’anima

L’uno conta sull’altro nell’affrontare tutte le vessazioni che sono costretti a subire. In attesa dei fatidici documenti per Lokita, vendono erba e pasticche per conto di un cuoco che si rivela un approfittatore  senza scrupoli. Un vero porco. In cambio di pochi euro, che Lokita conserva per mandarli alla madre in Africa, in attesa di poter trovare un vero lavoro. Ma Lokita e Tori sono tenuti d’occhio anche dai cd. ‘fratelli’, adepti di una chiesa che ha pagato Lokita per farla arrivare in Belgio e che pretendono da lei tutti i soldi che la ragazza riesce faticosamente a guadagnare e conservare. Così, stretti tra due fuochi, si aggrappano a vicenda per sopravvivere.

Di fronte a noi, così chiaro, lampante e splendidamente rappresentato, il valore della tenerezza, della certezza di poter contare senza alcun dubbio od indugio sull’affetto assoluto di un altro essere umano. Valore poco sentito, quasi perduto, nell’Occidente sempre più cieco ed individualista.

Merito anche dei due protagonisti, entrambi incredibilmente efficaci nel delineare le rispettive personalità: Lokita più disillusa, che incassa a fatica i colpi, Tori più reattivo, più svelto a cercare di trarre dal negativo qualcosa che possa tornare utile ad entrambi. Volutamente scelti dai registi tra attori non professionisti, incarnano una purezza che non viene scalfita da tutte le umiliazioni e la durezza che la vita gli mette davanti.

Tori e Lokita

La realtà: una rappresentazione priva di mascheramenti

Con il loro stile inconfondibile, scarno e asciutto, visivamente essenziale nel pungere e toccare fino in fondo la realtà che catturano, Jean Pierre e Luc Dardenne sono fermi nella necessità di un cinema che mette davanti a chi lo guarda la sola e pura verità sul mondo: che non dà scampo a tutti coloro che sono privi dei mezzi necessari per difendersi.

Alla fiera dell’Est è l’unica canzone (oltre ad una splendida ninna nanna africana che Lokita canta a Tori quando il piccolo non riesce a dormire) che i Dardenne ci lasciano. Un testo scelto non a caso dai registi. Condensa il sacrificio degli agnelli alla mercé totale di terribili lupi.

Tori e Lokita di Jean-Pierre e Luc Dardenne

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Tori e Lokita

  • Anno: 2022
  • Durata: 128
  • Distribuzione: Lucky Red
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Jean Pierre e Luc Dardenne