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In Sala

‘Hope’ dà speranza solo all’amore. La recensione

Dal 12 maggio il dramma sentimentale di Maria Sødahl porta al centro delle questioni esistenziali l’esercizio dei sentimenti umani

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Hope locandina film

Esce il 12 maggio, distribuito in Italia da Movies Inspired, il film scritto e diretto da Maria Sødahl, Hope, prodotto da Motlys, Film i Väst e Oslo Pictures.

Protagonisti la brava Andrea Bræin Hovig (nuova per il pubblico italiano, molto apprezzata e premiata in Norvegia ) e lo svedese Stellan Skarsgård, attore internazionale che non ha bisogno di presentazione (Dune, Chernobyl, Nynphomaniac, Mamma mia!, Le onde del destino). Tra gli altri interpreti: Elli Rhiannon Müller Osborne, Alfred Vatne, Steinar Klouman Hallert, Daniel Storm Forthun Sandbye, Eirik Hallert, Dina Enoksen Elvehaug.

Hope, il trailer

Hope, la storia

All’apice della sua carriera teatrale, alla regista quarantatreenne Anja viene diagnosticato un incurabile tumore al cervello che non le lascia molte speranze. Insieme al suo compagno Tomas, sedici anni più anziano di lei, affronta la cosa cercando di non farla trapelare in famiglia, per proteggere il clima di festa nell’imminenza del Natale. A casa sono riuniti i figli piccoli della coppia, quelli più grandi del precedente matrimonio di Tomas e il nonno materno.

La malattia, che lascia un’aspettativa di vita di soli tre mesi e la coppia nella disperazione, rompe quell’equilibrio di apparente armonia che camuffa in parte il loro ménage, svelando questioni cruciali. La solidità della coppia nel supportarsi a vicenda tuttavia non viene meno durante i giorni che li separano da un intervento chirurgico di effimera utilità e dall’esito del tutto incerto.

Perché mi ami solo adesso?

Maria Sødahl, che con Hope ha ottenuto una candidatura come migliore regista agli European Film Award 2020, ci pone un interrogativo: che senso ha amarsi di più o ravvivare i sentimenti per gli altri, solo quando tutto giunge alla fine? A questo interrogativo ne segue un altro che sembra tirar fuori il primo dai crepacci esistenziali più profondi e inaccessibili e porlo alla luce del sole della pratica quotidiana: non potevamo pensarci prima?

Quando una proposta di matrimonio diventa una sentenza di morte

Tomas vuole sposare Anja poco prima del rischioso intervento. Lei, anziché gioire per la proposta tanto attesa in passato, si chiede perché proprio adesso, perché non prima, quando stava bene. Sente la proposta come la riparazione tardiva di una crepa che la sua malattia porta a rottura definitiva. Alla fine acconsente, con la speranza che a sopravvivere sia almeno il loro amore.

Da questa rottura emergono quindi le esigenze affettive più profonde di Anja, e la scansione dei giorni fino all’operazione innesca processi catartici e di rinnovamento. Anche il difficile rapporto tra lei e la figlia adolescente sembra alla fine ricomporsi sotto il peso dell’immane tragedia.

Le esigenze affettive di Anja vengono vissute come un insidioso ricatto morale, innescato da una condizione estrema che colpisce la coppia. Tomas è un maniaco del lavoro. Compagno non sempre presente nella vita quotidiana, è del tutto assente dalla vita emotiva di Anja che lo desidera senza essere granché ricambiata. L’amore profondo che Anja prova per lui sembra essere rivelato solo adesso in queste circostanze drammatiche, quando forse è troppo tardi per tutto. Anche per poter permettere a Tomas, finalmente, di ricambiarla.

La speranza del film Hope rimane intatta fino alla fine ma a prendere il sopravvento è forse l’amarezza di dover aspettare a volte l’inevitabile per mettere a posto le cose.

 

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Hope

  • Anno: 2019
  • Durata: 2h 5min
  • Distribuzione: Movies Inspired
  • Genere: Dramma Sentimentale
  • Nazionalita: Norvegia, Svezia, Danimarca
  • Regia: Maria Sødahl
  • Data di uscita: 12-May-2022