‘Outlander 6’ La rivoluzione piomba a Fraser’s Ridge
Disponibile dal 26 aprile su Sky Serie, Outlander 6 riprende le vicende di Jamie e Claire, dopo le aggressioni subite a Fraser's Ridge, alla soglia della Guerra d'Indipendenza Americana.
Tra gli appuntamenti più attesi della stagione, Outlander 6 approda su Sky Serie – prima era trasmesso su Fox Life – il 26 aprile 2022. Ronald D. Moore è la mente che ha ideato lo show televisivo, basato sull’omonima serie di libri firmati da Diana Gabaldon. Riprendendo le vicende interrotte circa un anno fa, tornano sullo schermo Jamie Fraser e Claire Randall. Ad attenderci, altri otto episodi pieni di emozioni ed eventi che hanno fatto la Storia.
Dopo l’aggressione subita da Claire (Caitriona Balfe) e l’attacco alla distilleria con la conseguente esplosione, Jamie (Sam Heughan) ha alzato il livello di guardia, temendo per l’incolumità di coloro a cui vuole bene. La vendetta ha in parte soppiantato la giustizia, lasciando una scia profonda nella coscienza. E non sarà facile far fronte a simili tormenti, soprattutto se rimangono segreti nascosti.
Ma la vita a Fraser’s Ridge deve andare avanti; le potenzialità offerte dal luogo richiamano nuovi coloni, tra cui Thomas Christie (Mark Lewis Jones) e i suoi seguaci. Mentre i primi accenni di quella che sarà la Guerra d’Indipendenza Americana (1776-1783) iniziano a manifestarsi. A turbare la quotidianità dei Fraser emergono anche conflitti all’interno della comunità.
Il successo alla base di una saga letteraria quale Outlander ha permesso allo show di raggiungere la non indifferente stagione numero sei. Tenere alto l’interesse del pubblico non è mai cosa semplice. Eppure la storia di Jamie e Claire continua ad appassionare, evitando abilmente le facili soluzioni e ricercandone invece di potenti e indelebili.
Chiaro che, in tale discorso, fanno tanto la ricerca e la selezione del materiale da trasporre, dal libro allo schermo, consapevoli delle differenze intrinseche dei due mezzi. Gli episodi che compongono la sesta stagione mostrano un lavoro magistrale e un preciso disegno, capaci di immergere lo spettatore all’interno della narrazione.
L’atmosfera resta infatti uno dei punti di forza del progetto: il respiro epico accarezza ogni singola inquadratura, ponendo talvolta i personaggi sotto una luce diversa, che li eleva rispetto all’ambiente circostante. Come anche per i precedenti capitoli, è cruciale il periodo storico in cui Outlander 6 è ambientato.
Alla soglia delle “rivoluzioni”
Alla soglia della nascita degli Stati Uniti d’America, il contesto funge da specchio per ciò che sta accadendo nel clan dei Fraser. Jamie e Claire hanno dato il via a un piccolo microcosmo, sostenuto dalla comune volontà degli abitanti di vivere all’insegna della pace, dell’impegno, della cooperazione.
Il rispetto dei principi e del lavoro altrui è uno dei capisaldi su cui entrambi fanno affidamento. Almeno sino a quando Tom Christie non irrompe nella loro comunità. I trascorsi tra l’uomo e Jamie costringono quest’ultimo a rivangare eventi e ferite del passato, ponendo inoltre in primo piano la questione religiosa.
La proposta di costruire una chiesa, lì dove il culto è una pratica libera, personale, con i propri dei da venerare (ed eventualmente incolpare), esacerba il dialogo tra i due. Sebbene il protagonista non abbia intenzione di lasciar fuori nessuno dal suo disegno, idilliaco e forse utopistico, la presenza di Christie lo metterà a dura prova.
Alle problematiche interne si aggiunge la richiesta, da parte dell’esercito britannico, di intercedere presso gli indiani, con i quali Jamie è sempre riuscito a comunicare, in un modo o in un altro. Complice anche il nipote Ian (Steven Cree), che ha vissuto a lungo tra loro e ne conosce metodi e abitudini.
Outlander 6 e la crescita di Jamie
Nel corso di sei stagioni, ogni personaggio ha potuto godere di uno suo spazio, così da fornire numerosi agganci al pubblico, ormai affezionato all’uno o all’altro.
Se è stata Claire a trasportarci alla scoperta di quella che è la Storia – nel senso più letterale del termine – Jamie è sicuramente colui che è cresciuto di più al suo interno. Da giovane combattente in fuga dalla giustizia, a ex soldato e capofamiglia con tante (forse troppe) responsabilità sulle spalle, il protagonista mantiene intatto il suo spirito idealista, integerrimo, indomito e istintivo.
Per sangue e per scelta, siamo noi a creare i nostri fantasmi.
I fantasmi, gli incubi, i timori continuano a perseguitare lui, Claire e chi, come loro, ha dovuto affrontare situazioni e figure ben poco piacevoli. In Outlander 6 essi prendono nuove forme, andando a impreziosire un quadro già di per sé ricco e avvincente. Sul quale, non dimentichiamo, gioca un ruolo fondamentale la dinamica temporale.
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