Eva Voudrait (Eva Desidera) è stato uno dei film presentati a On The Road Film Festival 2022. Diretto da Lisa Diaz, il film ha come protagonista Caroline Ferrus.
Eva Voudrait era già stato presentato al Brussels Film Festival e Clermont-Ferrand International Short Film Festival.
Si tratta di un piccolo film molto semplice. Andiamo ad approfondire nei dettagli questa storia piccola, ma toccante.
Eva Voudrait – La trama:
Eva è una donna di 39 anni, single e libera. Un ginecologo le ha appena detto che le sono rimasti pochissimi ovuli. Eva vorrebbe avere un figlio ma non sa come fare. Si mette in viaggio in cerca di risposte. Un viaggio che, forse, le aprirà la mente e gli occhi.
Eva Voudrait – Voglia d’amore
Il film affronta bellissime tematiche come la famiglia, la speranza e la maternità. Ma anche la solitudine di una donna che non ha trovato la persona giusta con cui intraprendere la via della felicità.
Eva ha una disperata voglia di amore, è la personificazione dell’amore. Fin dai primi secondi, i suoi capelli rossi e il suo viso addolorato e sconfortato cercano un qualche punto di riferimento. Se non fosse per sua nonna e sua madre, Eva non sarebbe nulla. Forse l’unica cosa di cui ha bisogno veramente per sentirsi viva è avere un figlio.
Singolare il bellissimo monologo di Eva, in cui si chiede se vorrebbe o meno avere bambini. E in quel momento viene fuori tutta la sua solitudine e la frustrazione di un mondo che sembra averla abbandonata. Ma al tempo stesso, Eva si dà forza e non si scoraggia. Cerca di trovare il suo posto nel mondo, ma sa che dovrà farlo alla svelta.
È stufa di una realtà che non sembra più darle sicurezza, e ha voglia di prendere le distanze. Si sente pronta per affrontare nuove sfide, ma al tempo stesso non sa che da parte cominciare. Alla fine, si affida alla Natura e al destino che la vita ha in mente per lei, lasciandosi andare.
Alla ricerca della felicità
Fin dalle prime inquadrature, Eva inizia un lungo viaggio verso la maternità, il suo più grande desiderio. Ha sempre avuto una vita complicata già nei primi anni di vita. Ma, nonostante tutto, ha vissuto nella semplicità.
Il suo volto depresso esprime la voglia di dare un senso alla sua vita, alla ricerca della felicità. Si sente persa, smarrita. Vuole avere un figlio a tutti i costi, ma non sa da che parte cominciare. Ma sa di essere una buona compagna e cerca di vivere ogni instante della sua piccola e fragile vita.
La scenografia colorata richiama perfettamente questo tema. La vita è un processo naturale e spesso ci vuole tempo perché i sogni si realizzano. La natura, come la vita, fa il suo corso. Ma diventa anche lo specchio dell’anima per la protagonista. La sua soggettiva attraverso uno stile documentaristico ci permette di capire perfettamente i suoi stati d’animo e di identificarci con lei in tempo reale. La felicità è una cosa semplice, eppure così complicata. E per arrivare a destinazione bisogna essere pienamente coscienti e puri di cuore.
L’acqua è un altro elemento fondamentale del film: è il bene più prezioso e più bello per superare tutti gli ostacoli. Trascina, costringe a fare i conti con la realtà, ma al tempo stesso coccola, come una madre fa con i propri figli. E forse, è proprio questo che Eva desidera di più al mondo.
Un perfetto film documentario (con un finale aperto)
Non si tratta solo di cinema di finzione: il film si approccia molto bene anche al canone documentaristico. Lisa Diaz ci narra in realtà solo un pezzo di strada nella vita di Eva, forse il periodo più cupo della sua vita.
Efficaci la narrazione e le immagini del film: l’enigmatica fotografia di Son Doan, composta da toni molto caldi e al tempo stesso freddi, riesce a confondere le idee allo spettatore. Si basa principalmente su colori rosso e blu, ma soprattutto verde, che rappresenta la spettacolo selva “oscura” di Eva.
Nel corso del film, cerca di riscattarsi per realizzare i suoi desideri, ma spesso non è convinta pienamente. Come in un documentario, Eva si interroga sulla sua vita e su dove voglia arrivare in un prossimo vicino futuro. Ed è pienamente consapevole che il tempo passa in fretta. Spesso ci troviamo a fare il tifo per lei, purché arrivi a prendere la strada che più la renda felice.
Il film cerca di rispondere a molte domande, molte delle quali rimangono però aperte. Il “vero” cammino inizia verso la fine, che rimane però un aperta. Eva è sempre più confusa e ottusa al tempo stesso. Ma la felicità non è altro che un lungo viaggio… ed è forse in questo modo che troverà l’amore.
Apprezzabili le varie chiavi di lettura offerte dal film, perché è bello vedere come Lisa Diaz dia agli spettatori la possibilità di riflettere e immaginare il futuro della protagonista.
Un film semplice e ben realizzato. Brava Lisa Diaz!