Con Perché il mare ride?, presentato al On the Road Film Festival Detour, Aude Fourel ci racconta una storia, purtroppo poco conosciuta, di resistenza, coraggio e sacrificio.
Si tratta di una ricostruzione delle atrocità vissute dal popolo algerino durante la guerra di indipendenza contro i francesi che viene raccontata tramite l’uso alternato di immagini di repertorio e non, e tramite le testimonianze dirette di coloro che hanno vissuto questi tragici momenti.
UN NUOVO LINGUAGGIO PER UNA STORIA ANTICA
Molti autori al giorno d’oggi hanno voglia (per fortuna) di sperimentare nuove tecniche di linguaggio. La regista di questo film non fa eccezione. Ma, se il suo linguaggio è nuovo, la storia che ci racconta è antica, antica come l’Algeria stessa.
Il problema è che in pochi conoscono quella vicenda. In passato anche Gillo Pontecorvo l’ha raccontata ne: La battaglia di Algeri. Tre nomination agli Oscar e altri innumerevoli premi conferiti al film non sono bastati e questa vicenda resta ignota ai più.
La regista, aggiornando linguisticamente il racconto ai canoni odierni del cinema, ci ricorda questa dolorosa e scomoda vicenda di sangue, utilizzando le voci e le canzoni di coloro che l’hanno vissuta sulla loro pelle.
Ci racconta le gesta eroiche dei partigiani che non chiedevano altro se non la libertà, le atrocità di un esercito invasore che voleva tenere il popolo sotto il suo giogo e le speranze degli algerini per un futuro più roseo.
Speranze che poi sono rimaste tali.
Ci fa piacere vedere che ancora oggi, in un’epoca di totale indifferenza, ci siano autori e autrici che decidono di ricordarci le vicende scomode. Perché è nostro dovere ricordare le ferite del passato per curare quelle del presente.
UNA STORIA UNIVERSALE
Questa vicenda di sangue e oppressione si svolge in una terra lontana ma può benissimo essere compresa da chiunque. Deve essere compresa da chiunque.
I fatti riguardano l’Algeria e la Francia ma l’emozione che si prova ad ascoltare le storie partigiane ci coinvolge a tal punto che ci sembra di essere noi stessi vittime di quei fatti terribili.
La resistenza contro l’invasore straniero e il desiderio di libertà sono proprie di ogni nazione: le abbiamo provate anche noi italiani in tempi che oggi paiono remoti e le stanno provando gli ucraini proprio in questo momento. È una storia che si ripete nei secoli e che purtroppo sarà sempre attuale.
IL DOVERE DI RICORDARE
Prima accennavamo al dovere di ricordare eventi scomodi. La cultura è un’arma e senza di essa è impossibile opporsi all’ingiustizia e alla tirannia.
Questo film vuole raccontare alle nuove generazioni una guerra che è stata dimenticata, nonostante se ne stiano ancora oggi raccogliendo le macerie. Vuole ricordarla perché altrimenti le macerie continueranno ad accumularsi.
Troppo spesso si finisce per farsi male commettendo gli stessi errori dei nostri padri, solo perché non serbiamo memoria del loro dolore.
Dobbiamo essere grati di questo promemoria che Aude Fourel ci sta regalando e farne buon uso per i tempi a venire.
On The Road Film Festival 8. A Roma dal 26 Marzo al 10 Aprile 2022