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Future Film Festival

‘City of Lost Things’ la CGI per la salvaguardia del pianeta al Future Film Festival

Un film d'animazione per spiegare problematiche sempre più attuali

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city of lost things

Presentato al Future Film Festival 2021 City of Lost Things è un film d’animazione che sfrutta la CGI come mezzo narrativo. Il film, diretto da Yee Chih-yen, racconta l’amicizia tra un sedicenne e un sacchetto di plastica.

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City of Lost Things: la trama

Un adolescente di sedici anni in difficoltà, Leaf, scappa da casa, saltando le lezioni e finendo in un posto particolare chiamato City of Lost Things. Lì incontra Baggy, un sacco di plastica di trent’ anni. Baggy non si vede mai come un altro pezzo di spazzatura. Ha uno scopo nella sua vita: condurre la sua tribù a fuggire da City of Lost Things. Ma ha bisogno dell’aiuto di Leaf per combattere il terribile esercito degli Armors. (Fonte IMDB)

Una piacevole sorpresa narrativa

Un film d’animazione è riuscito, dal punto di vista narrativo, tematico e tecnico. Dal punto di vista narrativo e tematico City of Lost Things approfondisce questioni attuali. O meglio, va a toccare, in maniera alternativa, come solo un film d’animazione sa fare, un argomento sempre più dibattuto: quello della salvaguardia del pianeta. E non solo. C’è anche un discorso sociale che ruota intorno al protagonista e alla storia in generale. Leaf non riesce a inserirsi né in famiglia né tra gli amici. E il suo unico punto d’appoggio è il sacchetto Baggy. Con lui instaura una prima relazione ed è grazie a lui che capisce come affrontare la vita e gli ostacoli che gli si parano davanti.

City of Lost Things: la tecnica

Importante l’utilizzo della CGI anche e soprattutto a fini narrativi. Non c’è mai un’esagerazione o un voler dire più del necessario. La tecnica si limita a dare vita a elementi senza vita. E lo fa in maniera perfetta. Non ostenta mai effetti speciali troppo particolari. Baggy è un complice, un compagno di viaggio che, grazie alla CGI, si muove e parla, comportandosi come un essere umano. Ma non c’è il tentativo di portarlo a un livello ancora superiore. È sufficiente che i due personaggi si parlino, si relazionino e si comprendano. Niente di più.

Il rapporto tra Leaf e Baggy

L’amicizia che si instaura tra i due (perché di vera e propria amicizia si parla) è, in realtà, un escamotage per portare alla luce problematiche reali sempre più all’ordine del giorno che vanno comprese e analizzate. Ed è importante farlo fin da subito, rivolgendosi alle fasce più giovani. La scelta di fondere animazione e tematiche di rilevanza globale in questo film non è casuale. Lo scopo è quello di aprire gli occhi a tutti, a prescindere dall’età. E la speranza è che tutti comprendano Baggy e si comportino, poi, come Leaf. Fin da subito.

Il trailer

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli