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‘Maid’ la recensione dell’intensa Serie su Netflix

Sorprende la nuova serie tv di successo firmata Netflix con una brava Margaret Qualley

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festa della mamma netflix

Maid è una serie firmata Netflix ispirata all’autobiografia di Stephanie Land, Donna delle pulizie. Lavoro duro, paga bassa e la volontà di sopravvivere di una madre, romanzo scritto  nel 2019 ed edito in Italia dalla casa editrice Astoria. 

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Maid la trama

Margaret Qualley ( C’era una volta a Hollywood) interpreta Alex, una giovane madre che, nel cuore della notte, lascia Sean, il compagno violento,  per proteggere se stessa e la sua bambina. Fugge, percorrendo con la sua auto le strade della città, senza sapere dove andare. Traspaiono immediatamente il forte legame con la sua bambina e allo stesso tempo la fragilità e la forza  di Alex dinanzi all’ignoto. Grazie agli assistenti sociali del luogo, la ragazza trova lavoro presso un’azienda di pulizie. Non sapendo a chi affidare sua figlia, decide di lasciarla, restìa, a casa della madre, una surreale Andie McDowell ( vera madre  della  Qualley), artista stralunata e poco affidabile, che vive in una roulotte. Alex lavora duramente, ma un incidente rischia di compromettere ogni suo tentativo di risollevarsi. Dovrà fare i conti con una burocrazia inefficace e con leggi spietate verso chi non ha nessun tipo di sostegno economico e familiare.

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Maid un’interprete convincente per temi importanti

Una delle principali ragioni per vedere Maid è  la straordinaria interpretazione di Margaret Qualley. Sempre presente in scena, il suo personaggio sostiene tutto il peso della storia e  lo fa con garbo ed efficacia interpretativa. La delicatezza dello sguardo della Qualley è capace di riempire ogni momento della serie, anche senza necessità di lunghi dialoghi, e sembra davvero lei quella senza un soldo che fa i conti a mente prima di acquistare il giocattolo da un dollaro al supermercato.  Potremmo  scommettere che l’attrice sarà una delle protagoniste principali alle prossime stagioni di premi televisivi internazionali.

Maid affronta tanti temi importanti e attuali. Lo fa evitando il rischio di un’eccessiva pesantezza, dovuta alle drammatiche circostanze vissute dalla ragazza, attraverso alcune scene e situazioni che sfociano  nella commedia amara. La miniserie mostra senza filtri le difficoltà di una donna che non ha una casa, non ha un lavoro e deve lottare  per mantenere la custodia della figlia dopo esser scappata da un compagno violento. Non è una violenza banalmente fisica quella vissuta da Alex; Sean non la picchia mai direttamente. La sua violenza è silente, psicologica, un progressivo e lento controllo dell’altro che rompe l’equilibrio di una coppia all’apparenza perfetta. Sean non viene dipinto come un parassita della società o un mostro asociale come spesso capita nei film. Lavora e occupa un suo posto nella società ed è proprio questo che lo rende più reale e temibile. É questo che fa di lui un Nemico più pericoloso, perché travestito da buon padre e da compagno devoto.

Alex scappa di casa con pochi dollari in tasca e il conto dei soldi a disposizione sarà fondamentale per poter ottenere la custodia della figlia. Efficace l’immagine del contatore che ogni tanto appare sullo schermo per dire anche allo spettatore quanti soldi Alex ha ancora a disposizione. Il marasma di burocrazia infinita  in cui finisce la ragazza ci mostra la faccia cattiva dell’America, opposta a quella  delle case di lusso che Alex pulisce e abitate dalla parte ricca e indifferente della borghesia.

Maid “un abuso finanziario è un abuso emotivo”.

Non avendo mai sporto denuncia contro Sean e non avendo prove fisiche che dimostrino la pericolosità del suo compagno, Alex rischia di perdere l’affidamento di sua figlia, nel tentativo di proteggerla, e si ritrova così alle prese con una battaglia legale che non può permettersi, poiché non dispone di indipendenza economica.

Cominciano così la sua carriera come domestica e gli iter burocratici per i sussidi, che mettono in luce tutte le mancanze del sistema statale di assistenza americano. Il suo lavoro le consente così pian piano di conoscere nuove persone, ma soprattutto di conoscere sé stessa.

Le attività più importanti nella vita di Alex diventano sgrassare, lucidare, passare l’aspirapolvere, potare le piante, scomporre e ricomporre rifiuti. Rituali attraverso cui allontanare i fantasmi di un passato fatto di assenze importanti. La sua ferita è ancora aperta, ma non ha il tempo di guarire dinanzi all’unica cosa che conta, la figlia, alla cui cura sacrifica tutto, lontana dalla tentazione di piangersi addosso o di fare la vittima, del ‘sistema’, di un uomo violento o di genitori incapaci.

MAID

Maid: solidarietà femminile e bisogni concreti

Non c’è mai autocompiacimento nell’affrontare tutte le sventure che le capitano. Alex non si lamenta mai e se lo fa è solo per poter superare l’ostacolo e andare avanti. Non è la figura idilliaca di una madre coraggio indistruttibile quella che ci viene proposta.  Nessuna retorica ridondante o super poteri, ma semplicemente la ‘forza d’urto’ di una ragazza che ama la figlia,  consapevole del suo ruolo di madre e di non averne mai avuta una per sé.

Maid appassiona dunque perché ben scritto e ben recitato e perché racconta di  rapporti realistici e di tematiche femminili importanti.  Relazioni tra madri e figli,  riscatto individuale, solidarietà ( soprattutto femminile), velleità (perché no) artistiche e sogni in cui credere ancora.

Il serial piace anche perché si occupa di qualcosa di concreto e disperato: il bisogno dei soldi e la difficoltà di vivere senza, mostrando cosa significa non averne in un’America completamente devota al benessere materiale e del tutto indifferente a chi non possiede nulla. É come uno specchio deforme che si frappone fra chi vive nell’agio e chi sbarca il lunario giorno per giorno e sa di non poter contare davvero su nessuno. Cosa più triste e dura, di non Voler essere troppo grato a chi ha fornito un aiuto apparentemente disinteressato, che rende profondamente schiavi del  ‘dover’ ricambiare.

Le domande che pone la serie sono molto attuali: Quanto costano i bisogni affettivi? E quanto limitano la nostra libertà?

Il trailer

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Maid

  • Anno: 2021
  • Durata: 10 episodi
  • Distribuzione: netflix