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Netflix Film

I am All Girls, la tratta di bambine in Sudafrica ha i toni del thriller

La storia di uno dei fatti di cronaca più dirompenti esplosi negli ultimi anni dell'apartheid. Quello che avrebbe dovuto essere e che non fu. Molte verità nascoste e poche certezze.

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I am All Girls è un film di genere thriller prodotto in Sud Africa nel 2021 e disponibile su Netflix.

La regia di Donovan Marsh trasforma un efferato fatto di cronaca in una specie di crime story dai risvolti noir. I delitti commessi dal pedofilo Gert von Rooyen nel Sudafrica della fine degli anni ’80 vengono riportati alla notorietà in una versione cinematografica romanzata. I am All Girls chiede alla macchina da presa di testimoniare quello che il passato ha seppellito  e che la ricerca della verità da tempo attende. È l’occasione per parlare di un fenomeno, la tratta degli esseri umani, bambine in questo caso, quanto atavico quanto terribilmente tragico e irrisolto. Prodotto da Nthibah Pictures, I am All Girls è visibile sulla piattaforma Netflix.

I am ALL GIRLS testimonia ma non incide

I am All Girls: La trama

Nella Johannesburg dei giorni nostri, Jodie Snyman è una detective scrupolosa e fin troppo ligia al dovere. Tra mille difficoltà  sta cercando di scoprire chi regge le fila di un traffico di bambine oltremare. Dopo l’ennesimo arresto svanito nel nulla, le viene tolto il caso e affidata l’indagine di un omicidio. La vittima è un anziano ex alto funzionario del National Party, molti anni prima sospettato di essere un pedofilo. È il punto di svolta che introduce Jodie nei misteri legati alla confessione di Gert de Jager registrata nel 1994. L’uomo, accusato di aver rapito sei bambine, afferma di aver agito per conto di un ministro del National Party rapendone fino a quaranta. La maggior parte delle vittime sarebbe stata venduta a degli arabi, forse iraniani. Le restanti costrette a prostituirsi e poi uccise. Jodie si confida con la sua amica, il tecnico della Scientifica Ntombizoke Bapai, e decide di andare fino in fondo alla faccenda.

I am All Girls: Jodie Snyman

Wayne Fitzjohn, Marcell Greff, Emile Leuvennink e Jarrod de Jong, con il coordinamento dello stesso Donovan Marsh, scrivono una crime story nella quale il fatto di cronaca di riferimento non va oltre il confine strutturale del pretesto. L’azione corre rapida mentre il piano temporale riservato ai flashback sottrae suspense e adrenalina a una narrazione che, sequenza dopo sequenza, ben presto esprime tutto il suo potenziale.  La vicenda legata al rapimento delle bambine, alla loro sorte e ai loro aguzzini è soverchiata dalla presenza scenica della protagonista: Jodie Snyman.  Impersonata dalla brava Erica Wessels, Jodie è una specie di Giano bifronte, con il passato vestito da donna e il futuro da implacabile persecutore del male. L’ espressione del volto è costantemente corrucciata, mentre l’ardore delle gesta conosce ristoro solo nello sguardo di Ntombizoke, All Girls in lingua zulu, ben interpretata  da Hlubi Mboya.

Gert de Jager, Gert von Rooyen

Una delle prime scene di I am All Girls si svolge a Brakpan, una località a est di Johannesburg. È il 1994 e Gert von Rooyen è morto da quattro anni,  suicida insieme alla compagna Joey Haarhoff. Le malvagie azioni della coppia, il rapimento e la sparizione di almeno sei bambine, si erano già compiute tra il 1988 e il 1989. Marsh e il suo staff spostano gli eventi in avanti di cinque anni, stravolgendo completamente le attinenze sociopolitiche con la realtà. Gert de Jager, l’alter ego di von Rooyen, opera per conto di alcuni esponenti del National Party quando da tempo esso non è più lo stesso dei fatti in questione. Un paradosso inestricabile che immette la vicenda filmica in un pantano storico molto insidioso, confermandone il pretesto strumentale. Nelle elezioni del 1987 il National Party ottiene il 52,2 % dei voti, in quelle del 1989 il 48%. Queste cifre non torneranno più.  Nel 1994 Mandela, liberato da quattro anni, diventa Presidente della Repubblica e il suo partito, l’African National Congress, conquista la maggioranza con il 62,6% dei suffragi. Il National Party è relegato a poco più del 20.

I am All Girls: prospettive

La macchina da presa di Marsh si muove con estremo raziocinio, pronta a significare le sequenze della sua trama. In un ambiente ornato di contorni distopici, dispensa movimenti antropomorfici e tecnomorfici con una pedissequa attenzione alla narrazione. I passaggi più drammatici, quelli dei primi e primissimi piani, degli schiacciamenti angolari, sono della prima specie e quasi si fondono con l’umanità dei singoli personaggi. Il secondo gruppo attiene alla quiete prima della tempesta,  al preludio, all’intermezzo. Sono i campi lunghi, molti con l’angolazione a piombo, che tracciano i confini temporali degli eventi e richiamano percezioni ottiche tipiche dei videogiochi. Inquadrature orizzontali, verticali, macchina a spalla, illuminate dall’efficace fotografia di Trevor Calverley, si rincorrono. Come un unico lungo e infinito respiro segnano il tempo dell’eroe, conteso tra la vita e la morte.

 

 

  • Anno: 2021
  • Durata: 107 minuti
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Drammatico, Crime
  • Nazionalita: Sudafrica
  • Regia: Donovan Marsh