Do not split di Anders Hammer è un documentario breve prodotto da Field of Vision e First Look Media che ha esordito l’anno scorso al Sundance Film Festival ed è stato scelto nella cinquina finalista degli Oscar 2021.
Un lavoro di regia egregio, che condensa con estratti dalle strade assediate, quelli che sono stati i momenti più caldi della storia recente di Hong Kong.
Guarda il documentario Do not split a questo link.
Do not split di Anders Hammer: la trama
Nel 2019, sotto la pressione del governo Cinese e dell’Anti-Extradition Bill, i giovani di Hong Kong scendono in piazza e rendono la protesta una lotta attiva nelle vie della città barricata.
Le rimostranze, con queste caratteristiche, avanzano nel tempo fino ad essere messe in pausa forzata dallo scoppio dell’epidemia di SARS-CoV-2. IL regista Anders Hammer decide di seguire i giovani che hanno abbracciato attivamente la lotta, scende in piazza con loro e filma 140 giorni di scontri armati contro la polizia, i tentativi di mediare, le fughe dai gas lacrimogeni, le barricate.
I manifestanti protestano perché temono che i più basilari diritti democratici siano minacciati dall’egemonia della potenza, a cui il governo britannico li ha consegnati nel 1997 “come sacchi di patate”. Da quelle proteste, messe in stand-by al principio del 2020, Hong Kong ha ottenuto (politicamente) di più che dalla precedente e ben più pacifica Rivoluzione degli Ombrelli. Almeno fino alla mazzata ricevuta con la National Security Law del giugno 2020.
Nelle strade con i giovani
Anders Hammer ha seguito in prima persona gli attivisti, respirando i gas lacrimogeni sparati, documentando le ferite inflitte dalla polizia in assetto da sommossa. È guerra quella si vede, e sono i giovani a combatterla, schierati contro coloro che dovrebbero essere i primi a proteggerli. Le loro creative strategie di lotta hanno fatto la storia: i motti be water e do not split hanno reso questa rivoluzione memorabile, perfettamente supportata dalla tecnologia e dai social.
Questo film breve è breve solo nella durata, perché gli effetti emotivi persistono pesantemente nel cuore e nella testa ben oltre il termine della visione. Quando la pandemia ha diviso il mondo in un prima e dopo, questa stortura storica ha spinto anche la piccola realtà di Hong Kong e i suoi partigiani, in un’orbita parallela.
Do not split di Anders Hammer ci ricorda che esistono e che ancora combattono per una democrazia che un gigante sta sgranocchiando lentamente sotto gli occhi di tutti. È un delirio di nonsense e una realtà vibrante di passione per la libertà che difende.
Il lavoro di Hammer è stato subito preso di mira dalle autorità della Cina continentale, tanto da fare schivare forzatamente la cerimonia degli Oscar dalla copertura mediatica del Paese.
A conferma che quello che si è reclamato nelle piazze di Hong Kong, la Cina lo teme veramente.
Il documentario è disponibile in versione originale con sottotitoli, sul sito di Field of Vision o su Youtube