Red Moon Tide, un dramma visionario sulla natura surreale della vita e della morte
La regia ipnotica di Lois Patiño sequenzia l'impari lotta tra l'uomo e la natura. Sulle coste della Galizia si compie un sortilegio e tutti, attoniti, ne attendono l'esito.
In Red Moon TideLois Patiño prende spunto dalla vera storia di Rubio de Camelle. Il suo è un film dal linguaggio narrativo complesso con le immagini che giocano sulla prospettiva oculare dello spettatore. La dimensione onirica domina e la terraferma si fa maestosa creatura dormiente. Tutt’attorno il mare e la luna rossa generano mostri ed evocano morti. Titolo originale: Lúa vermella , prodotto da Zeitun Films.
Red Moon Tide è il tempo infinito di un sortilegio
Trama
In un villaggio sulle coste della Galizia tutto sembra essersi improvvisamente fermato. Uomini e donne, composti nella loro immobilità, secernano pensieri ad alta voce. Lamentano la scomparsa in mare di uno di loro, di Rubio. Dicono che dei mostri si celano tra le acque. La colpa è della luna rossa. Poi arrivano tre donne, forse delle streghe. Sono le uniche che possono far tornare Rubio dalla morte.
Il mostro è il mare, dorme da secoli, noi siamo il suo sogno.
Red Moon Tide e le forme dell’inanimato
La tecnica di ripresa messa in atto da Lois Patiño è efficacissima. La sua capacità di dare vita all’inanimato è notevole. Nel suo lungometraggio si capovolgono i punti di vista consolidati. L’uomo è fermo, prigioniero di una forza misteriosa che ne attanaglia ogni gesto. Attorno a lui, in questo Purgatorio dai contorni danteschi, la natura sembra muoversi a blocchi unici. La terraferma, con le sue asperità rocciose, prende le sembianze di una maestosa creatura semidormiente. Accanto a lei il mare ne sollecita costantemente l’attenzione, mentre nella sua pancia preserva i mostri evocati da una Luna il cui colore rosso magmatico stride con l’oscurità invocata dalla morte.
L’Angelus e la voce corpo
Red Moon Tide declina il mistero dell’impossibile con lo sguardo del verosimile Non è L’Angelo Sterminatore di Buñuel ma L’Angelus di Jean-François Millet il riferimento che svela l’attitudine dei personaggi di Red Moon Tide. Non vi è incapacità di fuga ma la stessa fissità mistica dei contadini ritratti da Millet, ispirazione, a detta dello stesso Lois Patiño, di molte sequenze del suo lavoro con l’escamotage della voce corpo dei protagonisti, trasfigurati dalla vita, che riempie la scena. Figurativamente, alle spalle di quei volti pasoliniani, tutti attori non professionisti, c’è la morte, il dopo vita che nessuno conosce e da dove nessuno è tornato. Contribuiscono alle suggestioni mistiche le musiche di Juan Carlos Blancas,Coeval, Alberto Posadas e lo stesso Lois Patiño, autore anche della fotografia e della sua marcata inclinazione surreale.
Red Moon Tide: dove guardarlo
Red Moon Tide di Lois Patiñoè disponibile su MUBI.
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