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La carne e l’anima, il primo libro sul cinema di Kechiche

Esce l’8 aprile la prima monografia mondiale sul regista de La vita di Adele e Cous Cous, scritta da Emanuele Di Nicola per le edizioni Mimesis. Alla scoperta di uno dei più grandi registi degli ultimi vent’anni, che ancora non è stato studiato

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In un mondo senza sale cinematografiche, a causa del Covid, la casa editrice Mimesis rilancia: dall’8 aprile porta in libreria La carne e l’anima. Il cinema di Abdellatif Kechiche di Emanuele Di Nicola, la prima monografia mondiale sul regista Palma d’oro a Cannes.

Abdellatif Kechiche é nato a Tunisi nel 1960, ha fatto l’attore poi si è trasferito a Nizza. Qui è diventato un “regista francese”: nell’arco di vent’anni si è imposto nel mondo del cinema, fino al grande successo, la vittoria a Cannes 2013 con La vita di Adele.

La vita di Adele, il film di Abdellatif Kechiche vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes del 2013

Abdellatif Kechiche è uno dei più grandi registi del cinema oggi, una delle poche vere novità sul grande schermo negli ultimi vent’anni: ma la sua figura non era ancora stata indagata, analizzata e studiata. Ci pensa La carne e l’anima. Il cinema di Abdellatif Kechiche di Emanuele Di Nicola, in libreria da giovedì 8 aprile 2021 per le edizioni Mimesis Cinema (pag. 132, euro 12). Il libro ripercorre la parabola del cineasta per rispondere a una domanda di fondo: come ha fatto un giovane tunisino a diventare uno dei maggiori registi francesi contemporanei? Di Nicola ne segue le tracce in vent’anni e sette film, da Tunisi a Cannes: dall’esordio di Tutta colpa di Voltaire al progetto Mektoub, My Love, passando per titoli imprescindibili come La schivata, Cous Cous, Venere nera. Per arrivare alla vittoria sulla Croisette con l’opera che ha riscritto le coordinate del cinema LGBT+, La vita di Adele. Kechiche ha raccontato i migranti come lui, il sogno impossibile dell’integrazione, la realtà della banlieue prima delle rivolte, le famiglie meticce, i poveri e gli sfruttati. Ha rappresentato la scoperta di sé di una giovane omosessuale. Ha messo in scena il corpo e il sesso come mai si era visto prima. Il regista si è imposto come il più grande naturalista del cinema oggi: La carne e l’anima è il primo libro che lo racconta.

“Quello di Kechiche è cinema attraversato dalle tensioni sociali del contemporaneo: sono ovunque ma si racchiudono nella banlieue de La schivata, una delle rappresentazioni della periferie più filologiche che quest’arte ci abbia consegnato. È cinema dei corpi: quelli di Adele e Emma ne La vita di Adele, il film della svolta, in cui per la prima volta la predilezione del regista per la macrosequenza si applica al sesso. È cinema naturalista: vuole imprimere la vita nel suo farsi, riprodurre fedelmente il movimento della realtà, in tal senso l’ambizioso progetto Mektoub, My Love getta la maschera della trama per dirigersi verso un naturalismo puro. È cinema di immagine: oltre alla costruzione del racconto e al dipanarsi dell’intreccio, dei suoi film restano indelebilmente impressi i momenti affidati alla visione, che parlano solo all’occhio, insomma il gesto di mostrare”.

L’autore del libro
Emanuele Di Nicola, giornalista e critico cinematografico, è redattore della rivista di cinema “Gli Spietati”. Collabora con varie testate (“Nocturno”, “Cineforum”, “Cinecritica”), si occupa dell’organizzazione di seminari per l’università La Sapienza di Roma nel Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale. È autore de La dissolvenza del lavoro. Crisi e disoccupazione attraverso il cinema (Ediesse, 2019).

 

kechiche

 

Per informazioni: lacarneelanima@gmail.com

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