In collaborazione con Universal, CG Entertainment (www.cgentertainment.it) ristampa in blu-ray Sospesi nel tempo di Peter Jackson, datato 1996 e conosciuto in patria come The frighteners. Un titolo, quello nostrano, probabilmente mirato a richiamare nella memoria dello spettatore italiano il super classico degli anni Ottanta Ritorno al futuro. Perché, se il regista Robert Zemeckis è qui produttore esecutivo, come protagonista troviamo proprio il Michael J. Fox che fu Marty McFly. Un Fox calato nei panni di un ex architetto che ha assunto il potere di vedere i fantasmi dal giorno in cui morì la moglie. Potere che lo ha portato proprio a stringere amicizia con tre di essi. Un gangster afroamericano degli anni Settanta, un secchione degli anni Cinquanta e un pistolero del vecchio west, ovvero Chi McBride, Jim Fyfe e John Astin.
Amici particolari che utilizza per mandarli a terrorizzare le persone in casa, per poi intervenire con un falso esorcismo atto a scacciarli. Fino al giorno in cui avverte la presenza di un’entità invisibile ai comuni mortali che, come la morte, stritola i cuori delle persone, uccidendole.
Ed è a partire dal pianosequenza posto durante i titoli di testa che è facilmente riconoscibile il tocco del cineasta neozelandese.
Colui che, qui alla sua prima opera in terra americana, proveniva allora da autentici cult dello splatter e dall’acclamato Creature del cielo. Colui la cui macchina da presa in continuo movimento, con tanto di carrellate a stringere a primo piano, offre stavolta una geniale variante di Ghostbusters – Acchiappafantasmi. Variante trasudante non poco citazionismo cinefilo. Come non pensare a Ghost – Fantasma quando Fox riferisce a Trini Alvarado ciò che il marito defunto, che lei non può vedere, le sta dicendo?
E come non associare ad Assassini nati – Natural born killers la coppia di micidiali assassini formata da Jake Busey e Dee Wallace Stone? La Stone che, tra l’altro, infilando minacciosamente il volto in un buco della porta sembra richiamare il Jack Nicholson dello Shining di Stanley Kubrick. Maestro della Settima arte oltretutto spassosamente omaggiato, quest’ultimo, quando Sospesi nel tempo tira in ballo una versione spettrale del sergente Hartman di Full metal jacket. Man mano che a dare un tocco di classe in più al cast provvede il grandissimo Jeffrey Combs di Re-Animator. È lui, infatti, l’agente speciale con grande esperienza in psicologia paranormale che è, forse, il personaggio maggiormente memorabile della circa ora e cinquanta di visione.
Circa ora e cinquanta in cui Jackson rivela ancora una volta la sua propensione nel rivisitare in live action le dinamiche tipiche dei cartoon Merry Melodies. Come già fece, del resto, attraverso i molto più violenti e trasgressivi Bad taste – Fuori di testa, Meet the Feebles e Splatters – Gli schizzacervelli.
Perché anche qui, complice la geniale sequenza in cui uno dei protagonisti rivela la testa di fantasma non appena gli viene fatta esplodere la sua, risulta evidente la consueta capacità del regista di trasformare in humour (e in maniera tutt’altro che banale) i momenti sanguinolenti. Regista le cui lodevoli doti, oltretutto, emergono nella serrata sequenza da antologia ambientata nell’ospedale abbandonato. Regista che confeziona con Sospesi nel tempo, quindi, un’altra imperdibile esperienza ironica in fotogrammi immersa nell’horror. Trailer originale, un ricchissimo making of diviso in trenta parti e quarantacinque minuti sullo storyboard fanno da extra al disco. Peccato soltanto che i contenuti non siano provvisti di sottotitoli in italiano.