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Anna Magnani protagonista in Bellissima di Luchino Visconti

Anna Magnani dà in "Bellissima" una delle sue più intense interpretazioni, aiutata da una sceneggiatura (di Suso Cecchi D'Amico, Francesco Rosi e dello stesso Luchino Visconti, da un'idea di Cesare Zavattini) che ne valorizza il temperamento. Visconti abbandona il Neorealismo, ma realizza una perfetta fotografia della società di allora

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Bellissima è un film del 1951 diretto da Luchino Visconti con Anna Magnani (qui per leggere del film disponibile su Youtube).

Il film è recentemente sbarcato anche su RaiPlay.

Non solo Anna Magnani in Bellissima

Esso nasce da un soggetto di Cesare Zavattini, più volte rielaborato. Secondo Lino Miccichè, esistono infatti tre versioni del soggetto (denominate S1, S2 ed S3), tra loro alquanto diverse. Poi le stesse hanno dato vita a un’ulteriore versione (la S4), quella alla base del copione, alla quale però Zavattini non aveva più lavorato. Anche Visconti conferma di aver apportato molte modifiche al soggetto di Zavattini, parlando anche di notevoli modifiche alla struttura del film ed ai dialoghi, in questo caso anche grazie alla Magnani. Sceneggiato da Suso Cecchi D’Amico, Francesco Rosi e Luchino Visconti, Bellissima è interpretato da Anna Magnani, Walter Chiari, Tina Apicella, Alessandro Blasetti, Gastone Renzelli.

La trama di Bellissima con Anna Magnani

Maddalena Cecconi, moglie di un capomastro romano, tenta di far entrare sua figlia Maria, di otto anni, nel mondo del cinema e la porta a Cinecittà per un provino. Qui conosce un certo Annovazzi che dopo averle spillato dei quattrini, tenta di abusare di lei. La bimba passa comunque il provino, ma la donna capisce di aver strumentalizzato la figlia per le proprie frustrazioni e abbandona la partita.

Bellissima rappresenta in pieno il periodo storico in cui uscì: un dopoguerra che faticava ancora a far riprendere il ceto medio-basso. Questo era costretto a sopravvivere con i pochi mezzi che possedeva e cercava di guadagnare in tutti i modi una dignità. Una dignità che poteva essere raggiunta anche, purtroppo, attraverso lo sfruttamento.

Una tematica cara al tempo

Luchino Visconti racconta le borgate romane mediante il personaggio di Maddalena. E lo fa con un’Anna Magnani superlativa. Senza patetismi, ma con lo sguardo attento e vigile di un intellettuale che sa di essere lontano da quel mondo ma che, allo stesso tempo, lo capisce. Pier Paolo Pasolini in Mamma Roma, non a caso con protagonista sempre l’attrice, svilupperà questo “dossier” anni dopo. Ma se nel suo film si racconta la quotidianità, con Visconti si descrivono i miraggi e il loro crudele annientamento.

Al tempo, la fabbrica dei sogni era il cinema e sfruttare un bel viso, in questo caso quello della piccola Maria, poteva essere una chimera per poter sopravvivere. Maddalena non si vergogna di farlo, pur sapendo di non seguire l’ambizione della figlia, considerando questa sua battaglia come una questione di principio, un riscatto per la condizione femminile. Anche oggi le donne faticano a farsi sentire, e in questo la personalità vista in tanti ruoli della Magnani può essere un esempio di forza e di stima. Cinecittà come emblema della mancanza di rispetto dei sentimenti umani e dei sacrifici che la piccola gente fa tutti i giorni. Bellissima non è solo una critica impietosa al mondo dello spettacolo, cinico e illusorio, ma è il racconto dell’ossessione dei deboli per raggiungere uno status più elevato.

Personaggi e situazioni ancora attuali

Gli squali (qui il farabutto personaggio di Walter Chiari) sono dappertutto e sanno come muoversi. Così come nel mondo dello spettacolo anche nel mondo del comune lavoro. Oggi sono alterati i connotati per effetto di una crisi globale che ci porta a piegarci ad ogni sopruso. E così ci accontentiamo di stage, prove non retribuite, lavori al di sotto dei nostri talenti solo per poter durare. Sta a noi saperci riprendere e cominciare a opporci. Maddalena lo fa, dopo aver visto finalmente la realtà con i suoi occhi (coprendo invece quelli della figlia) e dopo essersi imbattuta nell’umiliazione: una volta che la figlia viene scelta per il ruolo nel film, lei si rifiuta di farla partecipare e il suo gesto, non compreso dagli altri, è uno scatto d’orgoglio e di ribellione verso tutti.

Al tempo la critica che fu mossa a Visconti era quella di essersi allontanato dal Neorealismo, ma per tutto quello che rappresenta anche oggi nel ripetersi della Storia, Bellissima è invece una perfetta fotografia della società. E malvagiamente, e forse consciamente, Visconti criticava proprio quel Neorealismo che con i suoi metodi spremeva il popolo.

Il film è anche disponibile su Prime Video, con abbonamento premium

Qui per una selezione dei film con Anna Magnani, disponibili su Youtube

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Bellissima

  • Anno: 1951
  • Durata: 113'
  • Genere: Commedia, Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Luchino Visconti