Bastano pochi minuti a Greener Grass, opera prima di Jocelyn DeBoer e Dawn Luebbe, presentata al Torino Film Festival nella sezione After Hours dopo essere passata al Sundance, per mettere le carte in tavola e per distruggere, nel giro di un incipit assurdo ed esilarante, niente meno che l’american way of life.
Quello che cade sotto i colpi del duo è infatti un intero sistema di valori, un mondo concretissimo e spiazzante che le registe elevano a parodia grottesca, trionfo assurdo e surreale dalle tinte rosa shocking filtrato attraverso le lenti di una commedia acida e dissacrante. Mettendo in scena la più tipica delle vite da sobborgo residenziale statunitense (con tutti i riferimenti del caso, da Desperate Houswives a Edward mani di forbice, passando persino per The Rocky Horror Picture Show), le autrici giocano così con i più classici dei luoghi comuni sovvertendoli e portandoli al parossismo. Il risultato è una pellicola che non teme l’assurdo ne il politicamente scorretto e punta dritto all’obiettivo: la messa alla berlina di un mondo stravolto eppure riconoscibilissimo nelle sue logiche, nei suoi tic e nelle sue dinamiche.
Tra misteriosi assassini dal sapore carpenteriano, palloni da calcio allevati come figli e ragazzini inspiegabilmente trasformati in golden retriever, Greener Grass esplora senza limiti tutte le declinazioni dell’assurdo e del cattivo gusto senza però perdere mai di vista la propria autentica vena comica, il proprio graffiante senso critico.
Ecco allora che le protagoniste Jill e Lysa (le stesse DeBoer e Luebbe) diventano l’emblema di un mondo i cui rapporti paiono governati dalla falsità, dall’ipocrisia e da un perbenismo omicida destinato a ricadere, soprattutto, sulle nuove generazioni. Temi non nuovi, certo, ma che sotto lo sguardo delle due registe, paiono acquistare una rinnovata energia, una carica parodica e dissacrante capace di andare oltre il semplice divertissement sgangherato e fine a sé stesso. Una visione nuova, divertente e sferzante di cui si sentiva sinceramente il bisogno.