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Festival di Roma

Festa del cinema di Roma: Nomad. In the footsteps of Bruce Chatwin di Werner Herzog (Concorso)

Nomad. In the footsteps of Bruce Chatwin di Werner Herzog è un dialogo intimo ed indiretto che il regista tedesco imbastisce con il viaggiatore-scrittore Bruce Chatwin, uno dei più grandi autori del Novecento

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Il concorso della Festa del Cinema di Roma 2019 si apre con il nuovo documento visivo ed antropologico di Werner Herzog. Nomad. In the footsteps of Bruce Chatwin è un dialogo intimo ed indiretto che il regista tedesco imbastisce con il viaggiatore-scrittore Bruce Chatwin, uno dei più grandi autori del Novecento che ha riplasmato la letteratura di viaggio, scomparso a soli 49 anni, stroncato dall’Aids.

Amico in primis, col quale Herzog ha condiviso l’essenza del nomadismo nella visione artistica e di conoscenza. Uniti dal significato, dal sentire, percepire il cammino come scoperta e forma di decodificazione del mondo che si guarda, si attraversa, si assorbe, a stretto contatto nell’atto del percorrerlo. Nell’anniversario dei 30 anni dalla morte di Bruce Chatwin, Herzog dà vita al suo personale viaggio, diviso in capitoli, ognuno dei quali ripercorre le tappe esistenziali ed esplorative di Chatwin, portando con sé una sorta di passaggio di testimone, il dono più prezioso che lo scrittore inglese gli ha lasciato: il suo zaino.

Dal Sud America e da In Patagonia, prima opera letteraria di Chatwin, pubblicata nel 1977 e subito diventata un libro-leggenda, andiamo sulle tracce del mostro preistorico che ha da sempre fatto sognare il piccolo Bruce, sulla scia del suo zio navigatore, dentro tutto quell’immaginario a cui da bambino era legato in una sorta di mitologia dell’avventura. Dal Regno Unito e nell’energia dei paesaggi del confine gallese, nell’unico luogo a cui Chatwin tornava ogni volta dai propri viaggi e in cui ritrovava un centro. All’Australia (dove Herzog e Chatwin si sono incontrati per la prima volta), sulle tracce de Le vie dei Canti, delle “piste da sogno degli aborigeni”, dove il canto disegnava e tracciava i cammini indigeni che univano un luogo ad un altro: una vera e propria metafisica del nomadismo tradotta da Chatwin in un libro che ha raccolto molti entusiasmi.

Tra materiali di archivio, interviste a figure significative (tra cui sua moglie) della vita dello scrittore, personaggi legati profondamente ai luoghi dove Herzog ci conduce, si torna alla scrittura di Chatwin nella lettura di alcuni estratti dei suoi romanzi, nell’ultima frase mostrata, che Bruce scrisse sul suo taccuino prima di morire.

La voce narrante di Herzog amalgama tutto questo materiale in un percorso in cui mescola inevitabilmente anche se stesso e la propria ricerca incessante sui margini, gli estremi del mondo e dell’uomo. Werner Herzog, una roccia di fisicità e saggezza, si commuove nel ricordare il suo amico e ci regala ad ogni suo progetto un pizzico della straordinarietà del suo essere nel mondo, del suo essere col mondo, offrendoci ‘vie di fuga’ da un ordinario, da una stabilità, che (lui ne è saldamente convinto), estinguerà la razza umana. Il nomadismo, nell’accezione più lata ed omnicomprensiva, è l’unica forma di evoluzione e di sopravvivenza per l’essere umano.

  • Anno: 2020
  • Durata: 85'
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Gran Bretagna
  • Regia: Werner Herzog