fbpx
Connect with us

Film da Vedere

Marie Antoinette di Sofia Coppola

Sofia Coppola chiude magnificamente un’ideale trilogia, cominciata con il pregevole Il giardino delle vergini suicide e proseguita con il delizioso Lost in Translation, dedicata alla cosiddetta “giovinezza inquieta". Marie Antoinette è un’opera raffinata ed emozionante, visivamente sontuosa

Pubblicato

il

Marie Antoinette“, un film del 2006 diretto da Sofia Coppola. La pellicola rilegge in chiave pop la vita di corte di Maria Antonietta, sposa di Luigi XVI, re di Francia, dal suo difficile ingresso a Versailles nella primavera del 1770 sino allo scoppio della rivoluzione e al suo trasferimento al Palazzo delle Tuileries il 6 ottobre 1789. Il film si è basato sulla biografia di Maria Antonietta scritta da Antonia Fraser: Maria Antonietta – La solitudine di una regina.

Per quello che riguarda la colonna sonora sono stati scelti brani rock e pop degli anni Ottanta e odierni di gruppi indie. Questa scelta rendeil film molto interessante (come nella scena con in sottofondo I Want Candy dei Bow Wow Wow, in cui si esibiscono gli eccessi della vita di Maria Antonietta e delle amiche), restituendo una fisionomia di Maria Antonietta e della Corte, secondo ciò che ha affermato la Coppola, alla stregua di icone Pop. Con Kirsten Dunst, Jason Schwartzman, Rip Torn, Judy Davis, Asia Argento, Aurore Clément.

Sinossi
Maria Antonietta, la minore delle figlie di Francesco I e Maria Teresa d’Austria, a quattordici anni viene concessa in sposa a Luigi XVI, futuro re di Francia. La giovane giunge a Versailles, dove deve affrontare un ambiente molto diverso da quello della corte austriaca, senza inoltre riuscire ad accattivarsi la simpatia del popolo.

Marie Antoinette è un’opera raffinata ed emozionante, visivamente sontuosa, in cui ogni dettaglio è curato alla perfezione, con la quale la figlia del grande Francis Ford Coppola chiude magnificamente un’ideale trilogia, cominciata con il pregevole Il giardino delle vergini suicide e proseguita con il delizioso Lost in Translation, dedicata alla cosiddetta “giovinezza inquieta”.

Il film, basato sul libro di Antonia Fraser, Maria Antonietta – La solitudine di una regina, racconta – molto liberamente – la vita di Maria Antonietta, ossia l’austriaca che divenne la regina di Francia. Nel raccontare ciò, Sofia Coppola ritrova la sensibilità che permeava la sua opera prima, realizzando così un film che si muove, con finezza e tatto, sul confine invisibile che separa la giovinezza dall’età adulta, quel confine che Joseph Conrad chiamava “la linea d’ombra”, una linea tanto sottile e impercettibile quanto dolorosa e penosa, che Maria Antonietta sarà chiamata a superare anzitempo, scoprendo sulla propria pelle quanto possa essere amaro e faticoso oltrepassarla quando non si è ancora pronti per farlo.

La regista si destreggia con grande abilità e suprema eleganza sia nelle enormi stanze della reggia di Versailles (un palazzo che conta ben 700 camere), sia negli affascinanti giardini all’esterno del castello, componendo inquadrature accurate e suggestive, dimostrando in questo modo di avere un talento non comune per la composizione delle immagini. Se Marie Antoinette possiede un fascino notevole, oltre che alla bravura della cineasta, lo si deve anche all’apporto impeccabile di tutto il reparto tecnico, con menzione particolare per i lussuosi costumi firmati da Milena Canonero (premiata con un meritato Oscar; per lei è il terzo dopo quelli ottenuti per Barry Lyndon di Stanley Kubrick e Momenti di gloria di Hugh Hudson), ma sono parimenti degne di nota la suggestiva fotografia di Lance Acord e le ineccepibili scenografie curate da K. K. Barrett.

Ragguardevole il cast (a parte Asia Argento, che interpreta Madame du Barry), nel quale compaiono gli ottimi Jason Schwartzman (Luigi XVI), Danny Huston (Giuseppe II del Sacro Romano Impero), Judy Davis (la contessa de Noailles), Marianne Faithfull (Maria Teresa d’Austria), Aurore Clément (la duchessa di Chartres) e Mathieu Amalric (in un piccolo ruolo: quello di un uomo al ballo in maschera); ma la prova che svetta su tutte le altre è sicuramente quella di Kirsten Dunst, ragazza dal viso angelico e dal corpo suadente che con la sua lucente presenza è in grado, da sola, di illuminare l’intera pellicola. Con questa eccellente interpretazione (indubbiamente la migliore della sua carriera), la Dunst si rivela una Maria Antonietta semplicemente perfetta.

Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers

  • Anno: 2006
  • Durata: 123'
  • Genere: Biografico, Drammatico
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Sofia Coppola