Spesso ci si chiede se sia effettivamente possibile comunicare con l’altro, se questo scenario di una comprensione reciproca tra due menti possa realizzarsi in pieno e non sia semplicemente un mito. La filosofia, le arti figurative, la letteratura e anche il cinema hanno speso fiumi di contenuti su tale tema che, probabilmente, è destinato a rimanere irrisolto. Ci si può solamente girare intorno, ponderare, attuare riflessioni.
Diretto da Giulia Di Maggio e Giovanni Giandomenico, Night Blooms (2025) è un cortometraggio, in concorso nella sezione Internazionale Discoveries della 66ª edizione del Festival dei Popoli, che aggiunge un suo piccolo contributo sull’argomento.
Colmare la distanza
Le protagoniste di Night Blooms sono due amanti in una relazione a distanza che, per sopperire alla mancanza reciproca, si telefonano nel pieno della notte. Le premesse sono quelle di un soggetto semplice ma con una scrittura, al tempo stesso realistica e suggestiva, che esprime tutte le complessità di un rapporto fatto di non detti, incomprensioni e malintesi. La questione centrale è quindi una delle più vecchie: la crisi di un rapporto.
Night Blooms si articola principalmente attraverso i dialoghi delle protagoniste, dove ognuna delle due, raccontando un sogno avuto recentemente sull’altra persona, tenta di esprimersi con sincerità. Si ricorre alle immagini dell’inconscio, a una dimensione fatta di segni dal significato oscuro ma che, potenzialmente, riescono a formulare un discorso, nella loro irrazionalità, più concreto ed esplicativo di ogni altro.
Lirismo e immagine
E queste due dimensioni – orale e visiva – riescono ad abbracciarsi alla perfezione restituendo un’esperienza poetica e delicata, che costruisce un viaggio mentale immersivo illustrante, proprio come in una radiografia, le falde di un momento di una sfasatura relazionale. Le due protagoniste – senza nome – diventano le avatar di sentimenti e di situazioni universali.
La domanda iniziale – se sia possibile o meno capirsi pienamente – rimane ancora senza risposta. Ma Night Blooms è un film che, attraverso la sua direzione artistica ispirata e rarefatta, decide di vivere nel compromesso, nel turbamento che porta con sé un principio di speranza. Il cortometraggio sperimentale di Giulia Di Maggio e Giovanni Giandomenico colpisce nel segno offrendo la possibilità di vivere un poetico quarto d’ora.