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Focus Italia

European Film Awards 2026: i film italiani nella shortlist

Opere che raccontano l’Italia di adesso e quella di un tempo

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European Film Awards

La shortlist degli European Film Awards 2026 mette in luce un momento di grande vigore per il cinema italiano. Infatti, tra i 67 titoli selezionati a livello europeo compaiono opere che spaziano dal racconto biografico al film d’autore, dall’animazione al documentario, offrendo un quadro variegato e rappresentativo della produzione nazionale. I film italiani presenti nella shortlist si sono distinti già a Cannes e Venezia:  La Grazia di Paolo Sorrentino, Duse di Pietro Marcello e Fuori di Mario Martone.

La cerimonia degli European Film Awards 2026 si terrà a Berlino il 17 gennaio 2026, mentre le nomination ufficiali saranno rivelate il 18 novembre 2025 durante il Seville European Film Festival.

European Film Awards: le altre shortlist

Lungometraggi d’animazione

Accanto a questi titoli di fiction, la shortlist registra contributi italiani in categorie diverse, a partire dal film d’animazione italo-francese con Balentes, inserito tra gli otto film animati selezionati dalla European Film Academy. Questo mostra come il nostro paese sappia confrontarsi anche con linguaggi espressivi non strettamente legati al cinema di carne e ossa, valorizzando percorsi produttivi internazionali e forme narrative alternative.

Ispirato a una storia vera, il film racconta la coraggiosa scelta di due ragazzi di 11 e 14 anni che, in Sardegna nel 1940, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, liberano una mandria di cavalli destinati al fronte. Un gesto idealista e ribelle che diventa simbolo di libertà e resistenza.

Documentari

Anche nella shortlist dei documentari, con Fiume o morte! l’Italia è coinvolta nella produzione insieme Croazia e Slovenia.

Il 12 settembre 1919, un gruppo di circa trecento soldati, guidati dal poeta italiano Gabriele D’Annunzio, appassionato di guerra, irruppe nella città portuale di Fiume, oggi Rijeka, nell’Alto Adriatico, con l’intento di annetterla all’Italia. Un secolo dopo, il regista fiumano Igor Bezinović, insieme a circa trecento cittadini, orchestra una lezione di storia incentrata sull’assedio e sulle sue implicazioni moderne. L’impegno comune di rilancio storico non solo rivisita fatti e leggende, ma propone anche un contrappeso sociale al programma occupazionale di D’Annunzio.