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SICILIAMBIENTE FILM FESTIVAL

‘Abyss clean up’: chi, se non noi, pulirà i mari che abbiamo inquinato?

Reportage di quattro anni di spedizioni e ricerche per ripulire i fondali del Mediterraneo. In concorso al SiciliaAmbiente Film Festival 2024

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In concorso documentari alla sedicesima edizione del SiciliAmbiente Film Festival, festival internazionale legato ai temi ambientali, della sostenibilità e dei diritti umani, Abyss clean up, del palermitano Igor D’India, è il reportage di quattro anni di lavoro per mappare la dispersione dei rifiuti nelle profondità dei canyon sottomarini dello Stretto di Messina.

Il progetto seguito dal regista è legato agli studi svolti sul campo dal CNR e dall’Università La Sapienza di Roma, che dialoga, consapevolmente e non, con una diramazione di storie e ricerche che coinvolgono tutta la penisola italiana, nell’esplorazione di un rimedio a lungo termine per pulire, e in futuro interrompere, l’inquinamento dei fondali marini.

Dalla geologia marina alla robotica, da Genova a Messina, D’India cerca una chiave di svolta per ripulire gli abissi.

La messa in video può mostrarci i problemi gravi della nostra epoca…

Sott’acqua i rifiuti non sono un problema più di nessuno, mentre invece in superfice diventano un problema per tutti.

Recita così a metà del documentario il regista Igor d’India nel voice-over che accompagna il racconto di Abyss clean up. Ed è proprio questa la chiave tematica del lavoro del videomaker siciliano che, dopo anni di viaggi e reportage in giro per il mondo, torna nella sua terra, e nel suo mare, per fare emergere in superficie un problema che, nelle profondità del mare, non vede nessuno.

L’inquinamento nei fondali marini, come ripete più volte Igor, non è un questione specificatamente mediterranea, ma la responsabilità globale di curare un territorio che, seppur sommerso, è altrettanto vivo, variegato e fragile come quello che troviamo sulla terraferma e che, come quest’ultimo, è da anni attaccato e messo in pericolo dalle attività umane.

Abyss clean up tenta quindi, filmicamente e materialmente, di dare uno scossone al tappeto subacqueo marino facendo risalire a vista anni di incuria e munnezza.

Nel farlo, il reportage sfrutta un paesaggio che difficilmente può far brutta figura al cinema: la Sicilia, le sue coste, il golfo genovese, il mare e i suoi fondali, sono spazi che, indipendentemente che li si riprenda con droni o camere digitali, generano nello spazio visivo una fascinazione immensa: una sinfonia di colori ammaliante ed esteticamente vivida.

Con una ricerca dal taglio televisivo, come lavoro di informazione sulle sorti e le condizioni del mare che ci circonda, Abyss clean up segue una moltitudine di studi, storie recenti e lontane, personalità connesse, per lavoro e per passione, alla salvaguardia degli abissi, diventando progetto audiovisivo piacevole alla visione per appassionati e studiosi di una varietà eterogenea di scienze e mestieri. Geologi marini, subacquei, volontari, autorità locali, barcaioli, specialisti in robotica sono tutti recuperati da D’India in una ricerca minuziosa delle condizioni contemporanee nel fondo del Mediterraneo e delle prospettive pratiche e future di salvaguardia e pulizia.

…La messa in video può diventare strumento cruciale per risolverli

In questo lavoro, che vuole essere spinta positivista, riflessione pragmatica e ricerca fattuale del processo di pulizia degli abissi marini, il regista svolge il ruolo non solo di Caronte embodied e punto di congiunzione del racconto, ma incarnazione dell’idea stessa del film.

Il suo ruolo è di videomaker che mette al servizio le sue conoscenze per la risoluzione di un problema ambientale. Una messa in gioco pratica e materiale più che eroica e stereotipata, come a voler guardare allo spettatore e dire: “lo possiamo fare tutti, ciascuno con quello che può e con quello che sa fare”.

Igor, inoltre, si mette in gioco attivamente come chi vuole provare a dare una mano anche partendo da zero. Il regista all’inizio del film non è un subacqueo, non è un appassionato di sub né tanto meno mostra un interesse di anni per il tema. È una passione giovane quella che lo porta a ricostruire le trame del film, come a segnalare che l’interesse e la pratica attiva verso un tema è sempre a portata di mano. Si può sempre iniziare da qualche parte.

Infine, si sente molto il suo essere siciliano, nell’accento e nell’appartenenza culturale, come personificazione di un’affezione locale che ci dice: se non ti interessi tu della tua casa, chi lo farà? Se non siamo noi a pulire i mari che abbiamo inquinato, chi lo farà?

Una piccola nota a margine

Il ruolo del regista di impersonificazione protagonista – wanna be Michael Moore – è però a tratti eccessivamente pedagogica, costruendo nel tempo all’interno del film una costante spiegazione triplice di ciò che si vede. Ci parlano le immagini; poi gli esperti e i testimoni. Infine ci parla il voice-over dell’autore ripetendo tutte la stessa raccolta di informazioni in un gioco concentrico che non si sviluppa, non si evolve.

Sembrerebbe quasi, a tratti, una mancanza di fiducia nella potenza della storia e delle immagini che potrebbero non arrivare, al punto che necessitano di essere spiegate, una o più volte.

Sembrerebbe anche, a tratti, una sfiducia nelle capacità di comprensione e attenzione dello spettatore.

Abyss clean up passa così da un reportage che cerca di andare oltre i dettami del lavoro di informazione televisivo, senza dimenticarne la grammatica essenziale e la natura originale del genere, a un lavoro di divulgazione e trasmissione legato profondamente alla visione televisiva: distratta e altalenante. Perde, parzialmente, una poesia intrinseca all’immagine e una chiamata all’azione legata al tema di fondo del racconto, per diventare una cronaca speranzosa, ironica ma fredda ed emotivamente assente.

Il SiciliAmbiente Film Festival, festival di cinema su ambiente, sostenibilità e diritti umani, si svolge a San Vito Lo Capo dal 15 al 20 luglio 2024.

Segui tutte le news e le recensioni dal festival su Taxi Drivers.

  • Anno: 2024
  • Durata: 72'
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Igor d'India