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Picasso: tra Cubismo e Classicismo alle Scuderie del Quirinale di Roma

La mostra Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925 è composta da un centinaio di capolavori e prevede anche l'esposizione del grande sipario Parade nel salone Pietro da Cortona di Palazzo Barberini

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Picasso l’Artista, Picasso lo spagnolo/francese. Picasso uomo e innovatore. Ma Picasso non è solo questo. Il suo nome sonoro, dalle proprietà vibranti e immaginifiche, travalica il suo essere specifico di uomo e diviene propedeutico all’identificazione dello stesso in un linguaggio e una forma assoluti e significativi. Un nome onomatopeico a più valenze, che rappresenta il marchio, oltre che il logo, di una novità culturale e intellettuale che, in relazione all’ultimo secolo ma anche in assoluto, ingenera immediatamente sensazioni molteplici di rinnovamento e giovinezza.

La mostra delle Scuderie del Quirinale esamina una porzione della produzione di questo artista e di questo fenomeno culturale. La cronologia, che si colloca tra il 1915 e il 1925, è ricca di interessanti sorprese che proprio l’arco ristretto di collocazione storica mette in evidenza. Le opere iniziali cubiste diventano poi astratte, per tornare di nuovo a un cubismo meditato. Quello che lo spettatore comune coglie è soprattutto il fatto che l’artista non parte dal figurativo per arrivare all’astratto come ci si aspetterebbe, in una sorta di evoluzione dello stile in direzione della novità. Ma che, al contrario, dopo una serie di immagini composte, vagamente oscure, cubiste e astratte, che ricordano le opere di Braque, le tele diventano elegantemente figurative piene di donne e bambini di una bellezza sapiente, culturalmente e tecnicamente colta.

Se nella realtà cubista la realtà si scompone e le immagini vengono filtrate attraverso un esame soggettivo del tutto personale, ma successivamente maturato e compreso allo scopo di restare stabile nel tempo, nella nuova realtà classica picassiana tutto si risolve in una profonda e animata poesia e in un’immediatezza che non è però mai fuggevole.

Picasso: l’innovatore dirompente e autoreferenziale è sempre presente, ma in questa mostra vediamo di lui anche un’anima segreta che non può e non vuole abbandonare. Il D’Annunzio della pittura del ‘900 rivela risvolti teneri e familiari con uno sguardo speciale all’universo femminile. Il rapporto con le donne dei due grandi artisti, Picasso e D’Annunzio, fu sempre intenso e drammatico ma infine estremamente celebrativo.

La mostra Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925 è composta da un centinaio di capolavori  e prevede anche l’esposizione del grande sipario Parade nel salone Pietro da Cortona di Palazzo Barberini. L’ opera è esposta stabilmente al museo di Capodimonte di Napoli.

Un’esposizione in buona parte dedicata a temi specifici come la musica, la danza e le opere teatrali alle quali l’artista ha collaborato. I legami magici di Picasso con il compositore Eric Satie, che in musica racconta astrazioni e nonsense affascinanti e sorridenti, e con il poeta Jean Cocteau, si cementano nella reciproca proficua collaborazione che dà frutti generosi; oltre alla condivisione di viaggi affascinanti, anche col coreografo russo Djaghilev, come quello in Campania e in particolare a Positano, dove le feste di questi artisti e bon vivant divengono momenti da ricordare.

Le Scuderie del Quirinale celebrano Pablo Picasso con una mostra che conclude le manifestazioni, aperte a primavera, dedicate al gran tour dell’artista spagnolo nel nostro paese. Dal primo viaggio in Italia, nel febbraio del 1917, infatti, Picasso trae suggestioni neoclassiche ispirate alla scultura antica, al Rinascimento romano, fino alla scoperta della pittura parietale di Pompei. All’epoca l’artista aveva 36 anni, ed era già notissimo per la sua rivoluzione cubista, ma le antiche opere italiane lasciano il segno ed egli non potrà più prescindere da esse.

Le opere esposte sono state scelte dal curatore Olivier Berggruen, in collaborazione con Anunciata von Liechtenstein, con prestiti di musei e collezioni eccellenti, dal Musée Picasso e dal Centre Pompidou di Parigi alla Tate di Londra, dal MoMa e dal Metropolitan Museum di New York al Museum Berggruen di Berlino, dalla Fundació Museu Picasso di Barcellona al Guggenheim di New York. L’esposizione comprende diversi stili e generi: dai collage agli olii, dagli schizzi dei costumi e scene per i Ballets Russes di Diaghilev, alla natura morta e al ritratto.