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FILM DA VEDERE

Raw – Una cruda verità di Julia Ducournau: il cannibalismo come perfetta metafora della natura umana nel mondo contemporaneo

Il cannibalismo magnificamente evocato da Julia Ducournau (che ha anche scritto il film) costituisce la perfetta metafora per stigmatizzare un tratto decisivo che, quantunque possa ripugnarci, ci appartiene, sia sul piano individuale che collettivo

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Un altro film senza dubbio degno del più vivo interesse, incredibilmente mai giunto nelle nostre sale: Raw – Una cruda verità, lungometraggio d’esordio della giovane sceneggiatrice e regista francese Julia Ducournau (classe 1983), insignito con tantissimi riconoscimenti, tra i quali spicca il premio FIPRESCI (Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) della Settimana Internazionale della Critica al Festival di Cannes  del 2016, è un’intelligente meditazione sulla natura profonda dell’uomo, su quelle pulsioni viscerali che solo raramente trovano uno spazio per emergere, per manifestarsi, essendo per lo più (sempre) sottoposte alla più repressiva censura (del Super Io, evidentemente, ma anche di tutti i mezzi di cui ogni comunità dispone per impedire la proliferazione di fenomeni pericolosi e difficilmente controllabili).

Il cannibalismo magnificamente evocato da Julia Ducournau (che ha anche scritto il film) costituisce la perfetta metafora per stigmatizzare un tratto decisivo che, quantunque possa ripugnarci, ci appartiene, sia sul piano individuale che collettivo, laddove il bisogno di sopraffare, di colonizzare, di, per dirla con un abusato gergo psicanalitico, fagocitare, è sempre stato presente, finanche accettato, subito quasi come inevitabile, al punto che anche coloro che ne sono vittime colludono con questa feroce dinamica.

Pier Paolo Pasolini in Scritti Corsari (n. 36 a. XXX, 3 settembre 1968) affermava: «Quando un giovane, o un anziano molto aggiornato, accusando se stesso e gli altri – fino a ridursi alla disperazione e allo sciopero – dice che non c’è nulla da fare, che il sistema non può fatalmente non “mangiare” dice in realtà: io desidero essere mangiato, sparire». Con questa profetica e profondissima considerazione, il poeta di Casarsa aveva fotografato in maniera lucidissima la segreta complicità tra vittima e carnefice, un gioco al massacro crudele e perverso in cui un’immarcescibile componente sadomasochistica è drammaticamente operativa.

Ducournau, la quale pare essere stata quasi ispirata da questa suggestiva riflessione, ambienta non a caso la sua originale storia nella facoltà di veterinaria di un’università in cui alcune giovanissime matricole, fin da subito vessate con atroci angherie inflitte dagli anziani, iniziano innocentemente il loro percorso di inserimento, dovendo prendere velocemente coscienza di un mondo allo sbando, insensato, in cui l’edonismo, la ricerca scomposta e frenetica del piacere, ha provocato un definitivo corto circuito etico, e tutto ciò che è consentito, quindi, è portare fino in fondo la logica del godimento, al punto di dare corpo alla segreta, oscena, “non rappresentabile” pulsione del cannibalismo, da una prospettiva sia attiva che passiva.

La regista scommette sulla possibilità di innalzare coraggiosamente – e pericolosamente – l’asticella del visibile, non cadendo però nella trappola di rendere manifesto ciò che per sua natura sfugge alla presa dello sguardo, piuttosto mettendo in scena una metafora potente che non cessa di rimandare a un fuori campo assoluto, segnalando senza sosta un ‘altrove’, che, seppur drammaticamente evocato, non ‘irrompe’, ma insiste, sotto forma di ossessiva assenza, su quanto viene narrato e messo in scena. D’altronde la sconcertante, mostruosa, oscena ostinazione della pulsione non può, a rigore, manifestarsi direttamente – laddove accecherebbe chiunque vi si accostasse – ma può solo essere esperita nella variante della ‘finzione’: la verità si dà innanzitutto e per lo più, infatti, sotto forma di finzione.

Tante, dunque, sono le suggestioni provocate da Raw – Una cruda verità, che, cavalcando con arguzia il thriller e l’horror, riesce con intelligenza ad intrattenere e a stimolare lo spettatore, convocandolo ad interrogarsi sul senso di quanto ha visto passare sullo schermo. L’uscita in home video costituisce allora una preziosa occasione per recuperare un film che si distingue non poco – e in meglio – dal piattume e la mancanza di ispirazione di tanto cinema (di genere) contemporaneo. Consigliatissimo.

Pubblicato e distribuito da Universal, Raw – Una cruda verità è disponibile in dvd, in formato 2.40:1, con audio in italiano, francese, tedesco e spagnolo e sottotitoli in varie lingue.

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  • Anno: 2016
  • Durata: 94'
  • Distribuzione: Universal Pictures
  • Genere: Thriller, Horror, Drammatico
  • Nazionalita: Francia, Belgio
  • Regia: Julia Ducournau