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Interviews

Intervista a Martina Menichini, un’attrice emergente dallo spiccato talento

Solare, atletica, trasformista, Martina Menichini, nonostante la giovane età, può vantare un ricco percorso all'interno del mondo dello spettacolo. Un'attrice emergente dallo spiccato talento che non mancherà, crediamo, di imporsi all'attenzione del grande pubblico

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Martina Menichini nasce a Roma nel maggio del 1988. Per diversi anni si dedica al nuoto sincronizzato, vincendo più volte il titolo nazionale. Durante il liceo frequenta i corsi di recitazione, canto e ballo della Kledy Accademy e inizia l’attività di fotomodella per servizi fotografici di moda e di attrice di fotoromanzi per i giovani. Interpreta alcuni corti come Riflessi di città, Il Bacio, Nereides e lungometraggi come Oltraggio alla Regina. È protagonista del film Nient’altro che noi (2008) del regista Angelo Antonucci. Nel 2009 si diploma all’Accademia di recitazione e doppiaggio di Stefano Jurgens e frequenta il Laboratorio teatrale di Claudio Botosso. Conduce le previsioni del tempo su Sky meteo 24, frequenta l’Accademia di doppiaggio di Teo Bellia (2010) e contemporaneamente migliora le proprie tecniche canore. Partecipa al film di Vincenzo Salemme 10 regole per fare innamorare (2011). Si perfeziona, a Londra nella recitazione inglese partecipando al Summer Shakespeare (2011) e all’Actor’s House con Giorgio Albertazzi, Rossella Izzo, Anna Strasberg, Fioretta Mari, Luca Ward, e Antonella Tersigni. E’ danzatrice orientale.

L’ha intervistata per Taxi Drivers Alessandra Cesselon.

Ti senti piu simile alla donna vamp o alla ragazza della porta accanto?

Decisamente entrambe le cose. Dipende molto da come mi sveglio la mattina, se desidero sentirmi corteggiata e desiderata mi sento donna vamp, nel caso contrario la ragazza della porta accanto. Anche se per il mio carattere mi definisco semplice con brio,molto brio.

Quali sono i ruoli interpretati nei quali sei stata piu te stessa? E perchè?

In tutti i ruoli mi sono sentita me stessa, perché ho messo Martina sempre, anche nei personaggi più ostici, quelli più lontani dal mio modo di essere, ma con la caparbietà e la determinazione che mi contraddistingue, sono riuscita a ricercare nel profondo le affinità. D’altra parte ciò che più mi affascina del mio lavoro è la ricerca.

Nella partecipazione a I Cesaroni con chi hai legato di più?

Ero giovane e molto timida, in quegli anni osservavo e stavo molto in silenzio, grande insegnamento. Quando ti trovi in un set con persone di esperienza, non devi parlare tu ma gli altri, l’io spropositato di noi attori delle volte va messo da parte. E’ stata una delle mie prime esperienze, costruttiva con persone meravigliose che mi hanno fatto crescere la fiamma dell’amore per la televisione e per il cinema.

Ti piacerebbe essere una grande attrice del passato? E quali ruoli avresti interpretato volentieri?

Audrey Hepburn, di una eleganza innata e bellezza non scontata, che ha saputo anche mettersi a servizio degli altri. L’anno che sono nata io era in missione in Etiopia, e questo le ha fatto onore, perché noi attrici abbiamo un fondamentale ruolo sociale che spesso sottovalutiamo. Anche io nel mio piccolo cerco di fare lo stesso. Mi sarebbe piaciuto interpretare il suo ruolo in Sabrina e in Colazione da Tiffany.

Eri e sei ancora una sportiva. Te la sentiresti di girare scene pericolose? Sai correre dei rischi anche nella vita?

Sarebbe fantastico. Amo lo sport, il rischio, l’avventura. Quest’estate sono salita sulla Cn Tower di Toronto a 400 m di altezza e camminato imbracata con solo una corda, insieme a mio padre. Mi vedrei nel ruolo di Cat Woman a saltare sui grattacieli, o un Mission Impossible al femminile. Nella vita li corro sì, più rischio di questo lavoro!!!!!

Un sogno nel cassetto?

Preservare la gioia che alcuni momenti di vita mi regala, in famiglia e con le persone che amo. Adesso più che sogni direi obiettivi, e sono grandi è vero, ma se qualcuno prima di me li ha realizzati non sono impossibili. In ogni caso i due più grandi sono continuare con la recitazione per tutta la vita come lavoro, pagato e con soddisfazioni immense e una famiglia felice come quella in cui sono cresciuta e vivo.

Qual è il tuo regista ideale e perchè?

Mi sarebbe piaciuto lavorare con Garry Marshall, regista di Pretty Woman, amo i film romantici e lui ne ha fatti tanti, quasi tutti a lieto fine. Lavorerei volentieri con Bellocchio, Genovese, Salvatores, Tornatore.

Domanda di rito per concludere: progetti per il futuro?

Tanti e di teatro. Inizierò da Ottobre fino ad Aprile. Quest’anno voglio però puntare anche sulla televisione e cinema in maniera più costante, e poi ho due vestiti meravigliosi che voglio indossare alle conferenze stampa! Ecco la mia parte vamp!!

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