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Torino Film Festival

‘Brazil’, il capolavoro visionario di Terry Gilliam

Al TFF una delle più folgoranti opere visionarie degli anni '80 (e non solo). Ogni inquadratura è figurativamente ricchissima e gronda di invenzioni di regia, cosicchè lo spettatore è come trasportato in una dimensione "altra"

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Al Torino Film Festival nella Sezione Zibaldone Brazil è un film del 1985 diretto da Terry Gilliam con Robert De Niro, Jonathan Pryce, Katherine Helmond, Bob Hoskins, Jim Broadbent.

Torino Film Festival – Torino Film Fest

Il film è ambientato in un mondo distopico, in cui la burocrazia ha preso il sopravvento in ogni attività dell’uomo e, combinata al cinismo spietato dei potenti, uccide chi tenta di ribellarsi e i pochi che ancora riescono a sognare. Il regista Terry Gilliam fu nominato agli Oscar alla miglior sceneggiatura, e un’altra candidatura fu assegna a Norman Garwood e Maggie Gray per la miglior scenografia. Nel 1999 il British Film Institute l’ha inserito al 54º posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo. Nel 2008, Brazil viene inserito all’83º posto nella classifica dei 500 più grandi film di tutti i tempi pubblicata dalla rivista Empire.

Trama Brazil

Sam Lawry è addetto agli sterminati archivi di una megalopoli, capitale di un non identificato Paese, in cui la fanno da padrone il Potere e la Burocrazia. Nulla sfugge al sistema computerrizzato del Dipartimento Informazioni. Nella città da qualche tempo hanno preso ad agire gruppi di terroristi, che seminano il terrore pur di smuovere qualcosa. Sam, dal canto suo, oppone al grigiore della routine la sua possibilità di evadere nel sogno. 

Visioni di Gilliam un regista che ci ha regalato diversi film da vedere 

Terzo lungometraggio di Gilliam, ex-membro del gruppo comico inglese Monty Python, è una delle più folgoranti opere visionarie degli anni ’80 (e non solo). Ogni inquadratura è figurativamente ricchissima e gronda di invenzioni di regia, cosicchè lo spettatore è come trasportato in una dimensione “altra”: il film rinnova il genere fantascientifico con un registro narrativo che sa fondere abilmente il tragico e il buffonesco, ed è un ottima trasposizione del romanzo 1984 di George Orwell, svolta in maniera indiretta e con estrema libertà rispetto al testo dello scrittore inglese, ma assai più interessante in termini formali e sostanziali rispetto ad Orwell 1984 di Michael Radford, la versione “ufficiale” uscita l’anno precedente.

Effetti visivi e citazioni

La fotografia di Roger Pratt è davvero ammirevole nel trattamento del colore, spesso assai ardito e originale, che si abbina a scenografie monumentali che ricordano un pò sia Metropolis che Blade Runner, dove si passa con intelligenza dai set a grandezza naturale all’uso di modellini con trucchi artigianali ma efficaci. Oltre ad Orwell, vi sono riferimenti a Kafka e a Borges nell’immaginario di una società da incubo: ma il merito principale di Gilliam e del co-sceneggiatore Tom Stoppard è di aver costruito un ritratto nerissimo senza scadere nella facile caricatura neppure quando il tono passa al grottesco un pò sopra le righe (come nelle scene della madre sotto ai ferri del chirurgo plastico). Ci sono anche molte citazioni cinematografiche, fra cui la più eclatante è quella della scalinata della Corazzata Potemkin, mentre la citazione di Casablanca è solo sonora, con un brano della canzone As time goes by.

Produttore Arnon Milchan

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Brazil

  • Anno: 1985
  • Durata: 131'
  • Genere: Fantastico
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Terry Gilliam