VIDEO KILLED THE RADIO STARS. La prima puntata di “INTO THE GROOVE – Viaggio attraverso gli anni ottanta”, la nuova rubrica di TAXI DRIVERS. A cura di Elettra Dafne Infante.
1978. La Philips annuncia l’immissione sul mercato di un nuovo lettore per sentire la musica, e garantisce una pulizia del suono mai ottenuta prima che ne valorizzerà decisamente l’ascolto “domestico”: il compact disc, disponibile in commercio dal 1982. Pochi anni più tardi la Telefunken imperverserà sul piccolo schermo con uno spot e, soprattutto, una promessa.. anzi, una precisazione: “potevamo stupirvi con effetti speciali ma noi siamo scienza, e non fantascienza..”
E in questo trionfo di tecnologia, mentre una signorina buonasera consiglia di utilizzare i (primi) occhiali 3D per vedere il film in programma, lo straordinario Enzo Tortora, come sempre all’avanguardia, attraverso l’accensione e lo spegnimento di una lampadina, chiede agli Italiani di seguirlo in un sondaggio, interagendo così, ancora una volta per primo, con il pubblico a casa nell’esecuzione di un esperimento (molti anni più tardi, i primi del duemila, sarà Fiorello a chiedere alla gente di cambiare canale per qualche minuto per verificare la veridicità dell’audience..).
È in questo contesto così vivo, con la voglia di sperimentare, che un video estremamente dinamico per la grafica, i costumi e gli effetti speciali, si fa notare, accompagnando un motivetto orecchiabile dal testo avveniristico che ci mette in guardia, prematuramente, su questa nuova forma di comunicazione che sostituirà le stelle della radio; ovvero il passaggio di un’epoca, un po’ come successe alla fine degli anni ’20 con l’avvento del sonoro quando il parlato sostituì i silent movie, decretando la fine della carriera della maggior parte degli attori idolatrati sino a quel momento. Ma così come avvenne per il sonoro, anche il cambiamento apportato dal videoclip alla musica sarà significativo. Amava dire Boy George in quegli anni che un po’ tutti i gruppi si dedicavano parecchio, forse troppo, alla realizzazione di videoclip bellissimi che però, secondo lui, superavano, oscurandola, la canzone, mentre i suoi video, sempre secondo lui, erano brutti e lo erano volutamente per lasciare al brano lo spazio che meritava.
Ma così come l’avvento del sonoro ha cambiato le regole del gioco modificando il modo di fare cinema, il videoclip diventerà negli anni per la musica, o almeno per un certo tipo di musica e di “operazioni” musicali, un supporto sempre più prezioso e autonomo.
Quando il cinema iniziò a parlare non aggiunse solo una voce sincronizzata ad un labiale che pronunciava frasi che fino ad allora era possibile conoscere solo grazie alla lettura di cartelli che si alternavano alle immagini. Fece molto di più. Quello che introdusse era un ulteriore mezzo narrativo di pari forza e intensità di una ripresa, di una scelta fotografica, creando nuovi sistemi di montaggio. E quindi di linguaggio. Se nel suo ultimo film muto Hitchcock, per far comprendere agli occupanti della casa del piano inferiore l’ansia dell’inquilino di quello superiore, ha dovuto sovrapporre le immagini dei primi riuniti in salotto con le immagini del soffitto, del lampadario in movimento e la ripresa dei piedi dell’inquilino del piano di sopra che camminava nervosamente, nel suo film successivo, sonoro, tradusse l’inquietudine dell’assassina, montando sul suo volto muto, dall’espressione frastornata, le voci della gente e quei commenti bisbigliati.
Per il passaggio dal muto al sonoro, oltre ad una serie di accorgimenti tecnici durante le riprese, come la presenza di microfoni sul set, che all’inizio venivano nascosti sulla schiena dell’attore o in mezzo all’arredamento, condizionando così i movimenti e la recitazione stessa, si rese necessario modificare la struttura dei cinema per la riproduzione dell’ascolto; nella musica, questo nuovo mezzo e la nuova grammatica forniranno un’inedita interpretazione di un brano, dotandolo di un’ulteriore forza comunicativa, mescolando stili e linguaggi, creandone di nuovi, prestando registi di videoclip e cantanti al cinema, Julien Temple per “Absolute beginners”, Springsteen, David Bowie e tanti altri, e registi di cinema al videoclip, Martin Scorsese e John Landis per Michael Jackson. E non solo, sino a diventare un legame commerciale e artistico spesso di grande significato anche socio – culturale.
Nel 1984 le televisioni di tutto il mondo trasmetteranno le immagini di decine di camion in viaggio per l’Africa, per portare aiuti umanitari, ottenuti grazie ad un incredibile concerto organizzato per beneficenza da Bob Geldof: sono gli anni di Band Aid e, successivamente, del Live Aid, con due location importanti, Londra e Philadelphia, e l’esecuzione di brani storici e indimenticabili come “My Generation”degli Who, riunitisi per l’occasione. “This is David Bowie.. It’s Christmas 1984..” era solo una delle voci di questi grandi artisti presenti nel disco che alla fine del brano “Do they Know it’s Christmas”, e prima dell’ultimo ritornello, presero il microfono a turno per fare i loro auguri personali a chi acquistava il vinile, sensibilizzandoli sul problema della fame nel mondo. E funzionava. L’effetto era quasi quello di avere un contatto diretto con gli artisti, oltre all’emozione di ascoltare la loro voce e il loro pensiero: di vivere qualcosa di non filtrato. I cantanti si rivolgevano direttamente ai ragazzi – io personalmente avevo tredici anni – e lo facevano attraverso la musica per parlare di un fatto serio.
Per capire l’emozione che poteva esserci nel sentire o nel vedere un brano o un video, ‘quando riuscivi a beccarlo’ su un’emittente, bisogna tenere sempre presente il concetto di attesa.. Attesa di un libro su una band, attesa perché John Taylor era ospite di Domenica In.. E allora, uffa..! Ma quando arrivano le 16.00..?!! Attesa perché qualcuno si ricordasse che i teenagers volevano sapere qualcosa sui i loro idoli. Attesa per il nuovo numero del giornale che ne avrebbe parlato in modo diverso, a seconda di chi ci scriveva e del target cui era rivolto, più musicale o più leggero, da “Cioè” a “Ragazza In” a “Tutti i Frutti”. Attesa per quegli adesivi da attaccare sul diario o sul motorino.. Attesa per l’uscita del nuovo album, di toccare quella copertina, di scoprire se all’interno vi fossero foto o “frasi” dei tuoi beniamini, e magari il testo delle canzoni per poterle cantare insieme a loro. Bisogna capire che non c’era internet, che appartiene agli anni ’90 inoltrati, né tantomeno l’immediatezza di Youtube. Quando usciva un film al cinema – e gli anni ’80 hanno regalato ai ragazzi film straordinari come Labyritnth, Ghostbusters, Karate Kid, I ragazzi della 56 strada, facendo conoscere attori come Matt Dillon, Tom Cruise, Rob Lowe, Demi Moore, Sean Penn – dovevi aspettare degli anni prima che passasse in televisione e, generalmente, sul finire dell’estate, l’emittente di turno trasmetteva uno show reel di presentazione della stagione cinematografico – televisiva che veniva seguita con molta curiosità.
E attesa..
Oggi spesso non si vedono neanche al cinema..
Ma ne parleremo di nuovo……
Quando esce questo video, siamo in tempi di post – punk con i Blondie di “Call me”. Gli Who avevano già regalato al mondo capolavori come “My generation”, “Tommy” e “Quadrophenia”, con i sogni della cultura Mod e le continue risse con i Rockers…..Le loro motivazioni profonde, i loro abiti Italiani, il loro essere Mod-ernisti. Diventando la loro voce.
Debuttano i Police, ci sono i New Romantic di Adam and the ant, il soul jazz dei Matt Bianco, di Sade e degli Style Council
I Boomtown Rats spopolano con “I dont like Monday“, ci sono i Japan di David Sylvian, mentre si formano gruppi come Depeche Mode, Yazoo, Human League, Eurythmics, Heaven 17 e Simple Minds; e, sempre più frequenti, scene di isterismo collettivo per gli Wham e, su tutti, i Duran Duran ci annunciano la futura, seconda, British Invasion.
E saranno proprio questi gruppi a rileggere la disco nata negli anni ’70 e a tramutarla in dance/pop e, nonostante per i cultori del Rock, della New Wave e per i Punk, la disco rappresentasse un genere musicale fatto non da creativi, ma a tavolino da produttori che miravano alle vendite, molti rocker, pur rifiutandone qualsiasi accostamento, ne rimasero affascinati, ed ecco che nascono pezzi come “Do you think I’m Sexy” di Rod Steward, e “Miss you” degli Stones.
I Talkin’ Heads hanno appena esordito con l’album “ ’77” e il loro amico Bryan Eno introduce il concetto di manipolazione dei suoni, crea l’ambient music, le tastiere elettroniche diventano il mezzo della new wave. I Depeche Mode e il loro synth pop saranno uno degli esempi più felici (e duraturi) di questa nuova arte; e Robert Fripp, alla luce di questi cambiamenti, affermerà: “La new wave non è un genere, al contrario esorta la contaminazione tra suoni, culture, atmosfere e tecnologie, e quello che viviamo è un momento di transizione tra il vecchio e il nuovo mondo.”.
In America nasce MTV, al posto del Dj c’è un Vj, e prende forma un nuovo tipo di programmazione: videoclip a rotazione, generalmente quelli scelti la mattina si ripetevano il pomeriggio, e così via. La novità è una tv per i giovani, condotta dai giovani, e il videoclip permette in un colpo solo di ascoltare un brano di successo e di vedere il proprio gruppo preferito. La sua struttura conta all’inizio su una “narratività” di tipo pubblicitario, non ha la stessa grammatica di un film, né la necessità dei raccordi, ha un montaggio serrato; e se gli anni ’80 vantano la presenza dell’elettronica in musica, i primi computer introducono gli effetti speciali di grafica con una serie di scie ripetute intorno a figure umane, che ben si sposano con questo nuovo genere musicale.
Video killed the radio stars è il primo video trasmesso da Mtv, e permetterà al gruppo, I Buggles,e al disco, le cui copie giacevano invendute da tempo su uno scaffale, di scalare le classifiche.
Con Mtv l’America supera le barriere razziali, trasmettendo Thriller di Michael Jackson, album che ha venduto milioni di copie nel mondo, stabilendo un record imbattuto. In Italia nel 1984 dagli studi del ciocco va in onda Video Music, che a Mtv non ha davvero nulla da invidiare in fatto di video, di interviste e di speciali che attendevi con trepidazione.
Su queste emittenti c’era la musica, c’era tutta la musica, senza distinzione di generi, senza pensare che Depeche e Duran fossero inferiori a Who o Dire Straits. Ma soltanto diversi, c’era posto per tutti. Certo, chi aveva un’etichetta influente magari poteva permettersi dei passaggi in più..
Cambiano i costumi.
Ronald Reagan, ex uomo di spettacolo, batte Jimmy Carter e diventa Presidente degli Stati Uniti, riduce le tasse agli Americani che, potendo spendere di più, incidono sul consumismo come già avvenne negli anni ’50 con la rivoluzione del rock ma anche con la nascita di Mc Donald’s.
E in una serena sera di mezza estate, Simon and Garfunkel sulle note di “The Sound of silence” regaleranno ai loro fan uno splendido concerto in Central Park, pochi mesi dopo che un fan esaltato sparava a John Lennon.
E’ il Dicembre del 1980.
In Italia si consumano il rapimento di Aldo Moro e la tragedia dell’Italicus; The Wall è il successo mondiale dei Pink Floyd, che qualche anno dopo suoneranno a Berlino per la caduta del muro.
Anni intensi e controversi, colorati e pieni di voglia di divertirsi, anni di meteore, ma anche di grandi artisti e straordinari film per ragazzi e non solo. Anni di telefilm rimasti nella storia. Anni che la storia l’hanno fatta. Anni di canzoni e di pellicole straordinarie.
E se le radio hanno rappresentato la generazione del rock, e il vinile quella dei 60, il videoclip e l’elettronica daranno inizio a questo nuovo decennio: Da Billi Jean a Purple Rain, da Carless Whisper a Cercasi Susan Disperatamente, da The power of love a Wild Boys, Madonna, Cindy Lauper, Toto, Bonny Tyler, Bronskie Beat, Inxs..
Ma questo lo vedremo nei prossimi appuntamenti..
Ma i Buggles…? Trevor Horn e Geoff Downes suonarono con gli Yes, rispettivamente al posto di Jon Anderson e Rick Wakeman per l’album Drama e il tour che seguì, mentre il loro tastierista, Hans Zimmer.. beh, si è dedicato alla musica per il cinema, Rain Man, Thelma e Louise, Mission impossibile II, etc…