Con un cast comprendente diversi volti del nostro cinema bis, dal Tommaso “Tommy” Polgár de Il mio nome è nessuno (…) alla piccola Fausta Avelli di Sette note in nero (…), il secondo film diretto da Carlo Vanzina – su sceneggiatura dell’inseparabile fratello Enrico – altro non è che una favoletta musicale appositamente costruita sulla figura dell’allora noto musicista Alan Sorrenti, famoso soprattutto per Figli delle stelle e Tu sei l’unica donna per me (anche titolo alternativo del film). Nei panni del cantautore Daniel, infatti, lo vediamo alle prese sia con l’improvviso successo che con l’abbandono da parte della bella di turno, per un prodotto talmente povero che fa quasi tenerezza pensare sia confezionato dallo stesso autore che ben presto sarebbe stato al servizio della risata blockbuster tricolore.
Paradossalmente, però, con la colonna sonora che spazia da Un incontro in ascensore a Per sempre tu, è proprio la povertà generale, tra ambienti desolati e pochissimi personaggi, a conferire un certo senso di solitudine che finisce per evidenziare l’aspetto romantico-sentimentale di un’operazione consigliabile soltanto ai fan sfegatati dell’idolo pop anni Settanta.
Francesco Lomuscio