Tom Ford, il creativo della moda che ha ormai anche casa nel cinema, crea una riflessione capace di reggersi in piedi senza se e senza ma. Seconda pellicola, della maturità quasi raggiunta, Nocturnal animals, Animali Notturni, mondo a due dimensioni sia materiali che spirituali, è un confronto tra l’essere in potenza e l’essere in atto, tra la realtà e l’utopia, tra forza e debolezza nel mondo animale degli umani che Ford non ci fa mai dimenticare. Sin dalle prime visioni del patinato mondo dell’arte in cui veniamo gettati.
Il Film ha vinto il Gran Premio della Giuria a Venezia 73. DistribuzioneUniversal Pictures.
La storia di Animali Notturni
Nell’inversione del bello falsamente riscattato, ci imbattiamo immediatamente in Susan aliasAmy Adams, gallerista di successo di Los Angeles e nelle dinamiche ambientali di una casta di privilegiati, dominatori, di cui Ford tratteggia senza pietà disvelamenti un po’ stereotipati ma che non interferiscono più di tanto nella nostra attenzione. Susan non è felice, e se ne vergogna, vista la propria condizione: non dorme bene, sente tutto il vuoto che le ambizioni di una vita strutturata e pianificata nel cinico successo (rinunciando a diventare lei stessa una creativa) non sono stati capaci di eliminare. Nel week end ristoratore che vorrebbe concedere al suo matrimonio che le sta sfuggendo di mano, le giunge via posta uno scritto: un romanzo, Nocturnal Animals, del suo primo marito, Edward. La donna comincia a leggerlo nelle notti insonni e la sua lettura diventa nostra, vivendo insieme a lei la vicenda di una famiglia benestante che si imbatte sulla via del deserto del Texas nei notturni uomini di una umanità bassa, volgare, dominatrice-vendicatrice dei ‘superiori’ esseri che la attraversano. Il protagonista del romanzo è un uomo privo di cattiveria, marchiabile come debole nel cinico e animale mondo umano: subirà tutta la sua condizione senza riscatto… Susan riassapora nella lettura la sua giovinezza, la sua utopistica fiducia in un futuro che credeva di poter costruire lontano dalla borghesia fredda da cui stava tentando di scappare, l’amore puro per la sensibilità, l’apparente fragilità di Edward. Ma la casta dei forti è inconsciamente la patria di Susan: l’amore per Edward dura il tempo di rendersi conto di non essere una ‘debole’.
La recensione del film di Ford
Animali Notturnis diventa chiaro e lampante agli occhi di Susan e ai nostri: un esame di coscienza che non la salverà dall’abbandono al vuoto a cui è ormai destinata. Ford miscela ottimamente una narrazione senza scollamenti, che combina le differenti dimensioni sociali, ambientali, emotive nelle prospettive di spazio e tempo dell’unicum di un luogo, il mondo, e di una natura, la nostra, sempre e solo dettata da leggi animali. Peccato che visivamente Ford slitti in messe in scena patinate che tradiscono la sua condizione di essere ‘forte’, distaccato da ciò che mostra, sbilanciando l’occhio.
Nota di merito alla assoluta singolarità di prestazione attoriale per Micheal Shannon, indimenticabile poliziotto animale alla fine della vita per colpa di un cancro. I suoi gesti e le sue battute tratteggiano con talento un personaggio di verità umana e di indiscutibile personalità.
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