Una bella rappresentazione, ben interpretata dal gruppo teatrale di Velletri si è esibita al Teatro Ossigeno il 1 Giugno 2016.
I personaggi della storia, adeguati in parte alle esigenze del cast per la maggior parte al femminile, sono stati ben studiati e puntualizzati dalla regia di Sebastiano Colla, con l’aiuto di Rosina Petrella, e dagli interpreti che hanno portato alla ribalta teatrale una gradevole e vivace messa in scena.
Una scelta vincente quella di interpretare un’opera del regista, commediografo, sceneggiatore americano Neil Simon. Autore di più di 40 commedie rappresentate a Broadway, racconta la vita dell’uomo medio, con le sue insicurezze, ma senza mancare mai di creare intrecci di sicuro effetto comico e brillante.
Simon dal 1961, ha potato in scena spettacoli teatrali di successo e indimenticabili film come: A piedi nudi nel parco (1963) La strana coppia (1965) Andy e Norman (1966) e l’indimenticabile Appartamento al Plaza (1971) con Walter Matthau e Lee Grant, nei quali non perde mai il gusto per una garbata ironia.
Neil Simon racconta in questo caso la storia di chi ha perduto l’intelligenza. La morale del racconto è che, tutto sommato, da sciocchi non si vive male. I giochi dei non sense, che si generano su questa base, sono molto ben congegnati. Fools, in effetti, è una simpatica allegoria di quello che tutti a volte siamo e forse ci piacerebbe rimanere.
La storia è situata nel piccolo villaggio di Kulyenchikov in Ucraina durante la fine del 19esimo secolo. Leon Steponovich Tolchinsky è un maestro di scuola che viene da fuori e deve iniziare un nuovo lavoro: educare Sophia Zubritsky . La fanciulla, dolce e ingenua, pare non capire proprio nulla di nulla. Leon viene presto a sapere che c’è una maledizione sul villaggio che rende tutti stupidi. Il giovane cerca di capire qualcosa del suo nuovo luogo di lavoro, ma le risposte degli abitanti a qualsiasi quesito sono talmente folli e incongrue da spiazzarlo. Le complicazioni seguono immediatamente quando Leon, interpretato con eleganza innata da Luca Scognamiglio, si innamora della sua allieva, che nella piece veliterna è raffigurata con grazia e ironia da Giulia Cioncoloni. I due giovani attori, perfettamente in parte, sono nella realtà l’incarnazione perfetta, anche fisionomica, dei noti personaggi dei disegni dei fidanzatini di Peynet.
Leon scopre che l’idiozia della città non è un caso, che si tratta di una maledizione di 200 anni di stupidità gettato su di loro da Vladimir Yousekevitch dopo che suo figlio si è ucciso perché la prima Sophia Zubritsky, sua fidanzata, non ha potuto sposare il ragazzo. Il motivo è culturale e sociale, il padre della ragazza aveva scoperto che il giovane era analfabeta, e ha fatto sposare Sofia a un altro uomo più colto. La maledizione sarà rotta solo se Leon, entro 24 ore, sarà in grado di educare l’attuale Sophia Zubritsky. Ma l’amore vince su tutto e con una serie di colpi di scena arriva il finale desiderato.
La commedia scorre senza intoppi e con ritmi adeguati, considerando che gli artisti non sono tutti professionisti. Belli i contrappunti di scena fatti con pochi oggetti e movimenti sintetici che non fanno mai perdere la concentrazione sulla vicenda.
Da non dimenticare l’interpretazione intelligente e ironica interpretazione di Natascia Zaira d’Angelo, nella parte di Natascia, zia della giovane Sofia, della vivacità di Pamela Esposito, dell’elegante disincanto del Conte Yousekevitch, interpretato da Felice Pagliuca. Tra gli altri interpreti Maria Cavola, Sabrina Malvasi, Carla Monteferri, Sara Nigro e l’imprevedibile Gianni Molisina.
Ci si augura di rivedere presto in scena questa bella e ben interpretata commedia.
Alessandra Cesselon