‘IT – Welcome to Derry’ Le origini di Pennywise

Dal 27 ottobre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, IT – Welcome to Derry è l’attesa serie dedicata al personaggio di Pennywise. Dalla mente geniale di Stephen King, arriva il prequel di quello che è uno dei capolavori dell’horror, IT (1986). In cabina di regia – per alcuni episodi – non poteva mancare colui che ha ridato lustro al titolo, ossia Andy Muschietti, impegnato a restituire suggestioni e spaventi come non ci fosse un domani. Non a caso l’idea della serie nasce si deve a lui, Barbara Muschietti e Jason Fuchs.

Se i punti di forza del nuovo progetto sono da rintracciarsi nell’ambientazione e nel richiamo a ciò che ancora rimane nelle menti dei milioni di fan di tutto il mondo, interessante appare l’insistere su determinati temi quali il senso di colpa, l’orrore (declinato in vari modi) e la paura dell’altro.

IT – Welcome to Derry | La trama

Matty (Miles Ekhardt) ama andare al cinema a vedere The Music Man. Nella sala buia della sala può far finta che tutto sia a posto, mentre in realtà si sente solo e abbandonato, con un ciuccio a fargli da “coperta di Linus”. Peccato che i soldi del biglietti non li abbia, motivo per cui si ritrova costretto a fuggire dalla sicurezza che lo scopre quando entra di nascosto. Una sera, mentre è sul ciglio della strada a fare l’autostop, una macchina accosta e gli dà un passaggio. La famiglia all’interno sembra ciò che ha sempre desiderato, almeno sino a quando non si trasforma in un incubo.

Quattro mesi dopo, chi ha conosciuto Matty si domanda che fine abbia fatto il suo corpo, mai ritrovato. Tra di loro, ci sono Lilly (Clara Stack), Teddy (Mikkal Karim-Fidler), Phil (Jack Molloy Legault) e Ronnie (Amanda Christine), che decidono di iniziare una vera e propria indagine, partendo dalla biblioteca di Derry.

Se è la normalità che cercate, vi innamorerete di Derry.

La Guerra Fredda e i suoi mostri

IT – Welcome to Derry riporta così il pubblico a (ri)vivere le emozioni di un tempo, giocando con i nuovi mezzi a disposizione – e non è sempre un bene – e con ciò che caratterizza la società da sempre. Bullismo, diffidenza, rabbia e disperazione non sono mai usciti dall’equazione, trovando semplicemente diversi modi di emergere. Qui siamo negli anni Sessanta, quelli della Guerra Fredda, ed è facile immaginare quanto la vita potesse essere complicata. Soprattutto per chi, come i piccoli protagonisti, deve affrontarla senza avere un reale supporto alle spalle.

Mettetevi al riparo.

Il rapporto con i genitori appare, il più delle volte, faraginoso e non comprensivo, tanto che i figli sono costretti a cavarsela da soli, potendo contare solo gli uni sugli altri. Come in precedenza, è il gruppo di ragazzini a catalizzare l’attenzione e a guidare il punto di vista. Chiaramente, se il terrore è giustificato dalla giovane età, lo spettatore si ritrova nei loro panni, ignaro di quello che lo aspetta, ansioso e divertito di scoprirlo.

It: Welcome To Derry – Disponibile il red band trailer

*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.