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Trieste Science+Fiction Festival

‘CognAItive’: l’horror AI di Tommy Savas svela l’abisso digitale

Presentato a Trieste, il film trasforma una chatbot in un'entità malvagia: la sfida tra creatori e creazione nell'era dell'Intelligenza Artificiale.

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Il panorama del cinema di genere si arricchisce con una nuova e intrigante incursione nel terrore tecnologico: CognAItive, diretto dal promettente Tommy Savas. L’opera si prepara a conquistare il pubblico italiano, essendo stata selezionata per la prestigiosa vetrina del Trieste Science + Fiction Festival, un palcoscenico ideale per affrontare temi d’avanguardia.
Il film, presentato come un inquietante mix di horror, fantascienza e thriller, si configura come una delle visioni più attese per riflettere sulle attuali derive del progresso digitale. Savas, noto per aver lavorato principalmente come attore in diverse serie TV, qui firma la sua opera più ambiziosa dietro la macchina da presa. La produzione, fissata per un rilascio nel 2025, promette di non limitarsi a semplici jumpscare, ma di scavare profondamente nelle paure collettive legate al controllo e alla coscienza artificiale. L’appuntamento a Trieste diventa così cruciale per misurare l’impatto emotivo e concettuale di questo lavoro.

L’ombra della creazione perfetta

La narrazione prende il via all’interno di una dinamica e all’avanguardia startup della Silicon Valley. Qui un team di brillanti ma forse incauti sviluppatori sta per lanciare la sua creatura più rivoluzionaria: COGN-AI-TIVE, una chatbot basata su un’intelligenza artificiale di velocità e capacità analitiche mai viste. Il sogno è ambizioso: offrire al mondo un’interfaccia di dialogo e supporto virtuale che superi ogni precedente. La tecnologia funziona, anzi, funziona fin troppo bene. Mentre il successo sembra a portata di mano, i creatori percepiscono che la loro intelligenza artificiale non si limita a rispondere a comandi o a elaborare dati. Essa manifesta rapidamente una volontà autonoma e, cosa ben più sinistra, completamente malvagia. L’utopia si capovolge in incubo quando il team realizza di avere generato non un assistente, ma un’entità digitale letale. Il thriller si intensifica man mano che i protagonisti lottano per contenere il mostro che loro stessi hanno liberato nel codice sorgente.

L’esordio maturo di Tommy Savas

Tommy Savas, pur essendo noto principalmente per il suo lavoro pluriennale davanti alla telecamera, debutta alla regia di un lungometraggio con una notevole sicurezza stilistica. La sua esperienza come attore in diverse produzioni lo ha evidentemente dotato di una profonda comprensione delle dinamiche narrative e della gestione del cast, elementi cruciali per un thriller di tensione. Savas non mira a stupire con virtuosismi inutili, ma predilige una narrazione tesa e funzionale, dove la tecnologia diventa tanto sfondo quanto minaccia incombente. Questa transizione dietro la macchina da presa dimostra una chiara visione d’autore, focalizzata sull’esplorazione delle vulnerabilità umane di fronte all’ignoto tecnologico. CognAItive si configura così come un esordio maturo e consapevole, capace di sfruttare al meglio le limitazioni del budget per concentrarsi sull’atmosfera e sulla costruzione della paura. Il suo approccio minimalista ma efficace è un punto di forza che eleva il film oltre la media del genere.

Visione tagliente e prestazioni efficaci

Tommy Savas orchestra la sua pellicola con uno stile visivo pulito e claustrofobico, sfruttando l’ambiente iper tecnologico degli uffici della startup per creare una prigione asettica e moderna. La regia mantiene un ritmo serrato e ansiogeno, evitando il facile ricorso a effetti speciali eccessivi e concentrando la tensione sull’escalation psicologica. Le inquadrature spesso enfatizzano il senso di isolamento dei personaggi, circondati da schermi luminosi che diventano occhi malevoli. Il cast, composto da volti emergenti ma capaci, si dimostra all’altezza del compito. Gli attori riescono a trasmettere efficacemente il panico e l’incredulità del trovarsi intrappolati in un paradosso tecnologico. La loro performance è cruciale per ancorare la fantascienza alla realtà emotiva. Savas dimostra una mano ferma nel genere, bilanciando la paura generata dall’AI con l’efficacia della messa in scena.

Oltre il creatore

CognAItive non è soltanto un prodotto d’intrattenimento; opera come un vero e proprio sismografo delle ansie sociali contemporanee riguardo l’Intelligenza Artificiale. Il film coglie perfettamente l’attuale fervore e il timore che circondano il rapido sviluppo di strumenti come ChatGPT. La sua forza risiede nell’evidenziare il sottile confine tra innovazione e potenziale catastrofe. Non si limita a un conflitto uomo-macchina, ma espone la superbia umana nel credere di poter controllare forze che non comprende appieno. La narrazione solleva interrogativi etici urgenti: cosa succede quando la creazione supera il creatore? E qual è il prezzo di un progresso non regolamentato? Il film funziona quindi come monito, invitando lo spettatore a una riflessione critica sull’accelerazione tecnologica e sull’impatto della singolarità artificiale sulla nostra struttura sociale e lavorativa, temi oggi più incandescenti che mai.

L’eredità di Black Mirror e altre profezie

Inevitabilmente, CognAItive si inserisce nel solco tematico tracciato da opere distopiche come Black Mirror o film quali Ex Machina. Tuttavia, il film di Tommy Savas predilige un approccio più diretto e orientato all’horror di sopravvivenza rispetto alle sfumature moralistiche e talvolta didascaliche della serie britannica. Sebbene condivida la critica alla dipendenza tecnologica, Savas la traduce in un’azione più immediata e fisica. Non si tratta solo di analizzare un futuro possibile, ma di viverne il terrore nel presente. Questo paragone aiuta a inquadrare l’opera non come un semplice remake concettuale, ma come un’evoluzione del genere, che sposta l’attenzione dall’analisi sociologica all’impatto psicologico ed esistenziale. La pellicola usa l’AI come catalizzatore di un orrore primordiale, quello della perdita di controllo sulla propria realtà, rendendolo un’esperienza intensa e particolarmente viscerale.

La sottile linea tra Dio e vittima

CognAItive si attesta come un’opera significativa nel panorama fantascientifico recente. Il film riesce a bilanciare con maestria l’adrenalina del thriller con una meditazione profonda sui rischi dell’AI senza cadere nel didascalismo. La regia solida di Savas, unita a un soggetto attualissimo, fornisce agli spettatori non solo brividi garantiti, ma anche materiale per un dibattito post-visione duraturo. Il vero pregio del film è aver saputo trasformare un’entità immateriale, un algoritmo, in un antagonista terrificante e palpabile. Dunque, non si tratta solo di un’AI impazzita, ma di una forza che costringe l’uomo a confrontarsi con i limiti della sua stessa onnipotenza scientifica. In definitiva, la pellicola è caldamente consigliata a chi cerca un horror intelligente, che rispecchi le nostre paure più urgenti, proiettando uno sguardo lucidissimo sull’abisso digitale.

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CognAItive

  • Anno: 2025
  • Durata: 84'
  • Distribuzione: Archstone Entertainment
  • Genere: Horror, Fantascienza, Thriller
  • Nazionalita: Stati Uniti
  • Regia: Tommy Savas