ANEC e France Odeon porteranno rispettivamente a Roma e a Firenze una selezione di film della rassegna che si è appena conclusa e che durante la cerimonia finale di venerdì 23 maggio ha assegnato i premi ai lungometraggi e cortometraggi che ne hanno preso parte.
Per i corti, il premio Illy Prize che promuove la creatività dei giovani cineasti, è stato assegnato a Nara Normande e Tiao per il loro Sem Coraçao (Brasile,25’); una menzione speciale è stata data a Trece Sin Prin Perete (It can pass through the wall, Romania, 17’) di Radu Jude che emozionato ha ringraziato simbolicamente lo scrittore russo Anton Cechov, il cui romanzo Dans La Remise gli ha ispirato l’adattamento del cortometraggio; a 4 avril 1968 (Francia 20’) di Myriam Gharbi ambientato nel Territorio francese di Guadalupe, viene assegnato il primo Prix Océans France O.
4 avril 1968, girato con il sostegno della Regione di Guadaloupe (uno dei Territori francesi d’Oltremare, a cui il premio fa riferimento), è la storia di Sabine (la piccola Anais Moffen) che vive a Guadaloupe affidata alle cure di una donna e di sua figlia; un giorno si perde nella foresta (che la natura maestosa insieme alla fotografia di Dominique Colin rendono incantata come quella di un film di animazione) e si imbatte in Akim (Gary Carr) che scopriremo poco dopo che vive sull’isola per dimenticare il suo passato nel movimento Black Panther; gli unici legami di Akim con il mondo sono un corso in audiocassette per l’apprendimento del francese e la radio, dalla quale sentirà della morte di Martin Luther King, notizia che gli riporterà l’orgoglio e la voglia di tornare a far parte del Movimento Black Panther; molto interessante è la pluralità linguistica del cortometraggio: i personaggi parlano passando dal francese all’inglese al creolo più volte, all’interno di uno stesso discorso).
Sem Coraçao è un’opera molto poetica; non c’è un intreccio, una trama; ci sono le immagini di un gruppo di ragazzini che già sperimentano il sesso con una compagna di giochi soprannominata Sem Coraçao (Eduarda Samara), perché non ha il cuore. La ragazzina è abituata a non provare alcuna emozione ma ha una spiccata sensibilità–molto significativa la scena in cui Sem Coraçao non sente il suo cuore battere ma sente quello di una balena che si è arenata sulla spiaggia; la piscina vuota, immagine che ricorre frequentemente nel film è una specie di metafora; le attenzioni di un ragazzino interessato a lei faranno sì che quella piscina si riempia di acqua e porti l’emozione nel cuore artificiale della piccola Sem Coraçao.
Les Combattents (Francia, 98’) di Thomas Cailley si aggiudica i tre premi della sezione: il Label Euroa Cinemas, che premia un film europeo e ne promuove la distribuzione; il premio SACD (Société Des Auteurs et Compositeurs Dramatiques), che assiste gli autori di cinema radio televisione animazione e creazione interattiva anche da un punto di vista giuridico e fiscale), assegnato esclusivamente ad un film francofono; l’Art Cinema Award, che aiuta i giovani cineasti emergenti, e quelli provenienti da regioni geografiche meno conosciute. Esilarante, cinico, divertente, il film prende di mira la rigidità delle persone e di certi sistemi, attraverso la storia di un ragazzo e una ragazza che si iscrivono ad un corso per sopravvivenza, aspettando una fine del mondo che è soltanto un pretesto per non vivere veramente e pienamente la vita.
Anna Quaranta