Il Lucca Film Festival, che dal 20 al 28 settembre 2025 celebra la sua ventunesima edizione, rinnova il legame tra cinema e arti visive, una ricerca che affonda le radici nel 2012 con la celebre esposizione dedicata a David Lynch. Da allora, il festival ha accolto mostre di grandi autori come Cronenberg, Greenaway, Bellocchio, Monicelli, Fellini e Visconti, mantenendo viva una tradizione che intreccia linguaggi diversi e ne esplora le contaminazioni.
Quest’anno i riflettori si accendono su Giuseppe Veneziano, tra i più rappresentativi artisti italiani contemporanei, esponente di spicco del movimento New Pop e del gruppo Italian Newbrow. Veneziano porta a Palazzo Guinigi, nel cuore di Lucca, la mostra “Art Fiction”, a cura di Alessandro Romanini, in programma dal 10 al 28 settembre e inaugurata mercoledì 10 settembre alle ore 18.

Al Lucca Film Festival, la mostra Art Fiction di Giuseppe Veneziano racconta con 20 opere l’incontro tra arte, film e cultura pop.
La selezione comprende 20 dipinti in cui cinema e pittura si incontrano in un gioco di citazioni, rimandi e provocazioni. La cifra stilistica di Veneziano rimane riconoscibile: colori intensi, composizioni che evocano l’inquadratura cinematografica e un linguaggio che fonde cronaca, storia dell’arte, fumetti e cultura pop.
Tra le opere spiccano Mr Wolf. Problem Solver, che richiama l’iconico personaggio di Tarantino in chiave contemporanea, e Lockdown, in cui le atmosfere sospese della pandemia dialogano con l’estetica di Edward Hopper e l’universo DC Comics. Non manca il riferimento a uno dei personaggi più amati e controversi del grande schermo, il Joker, protagonista anche di un’opera che rielabora in versione pop la Pietà michelangiolesca, fondendo sacro e profano.
Il percorso espositivo invita lo spettatore a riconoscere e rielaborare riferimenti che spaziano dal cinema al fumetto, dal web alla musica, fino al videogioco. Una sorta di mosaico visivo che riflette la natura ibrida e fluida dell’immaginario contemporaneo.
Come sottolinea il curatore Alessandro Romanini, le opere di Veneziano incarnano con originalità quelle “relazioni pericolose” tra arte e cinema che caratterizzano la cultura visiva dalla nascita della Settima Arte. La mostra si presenta così come uno degli appuntamenti più attesi del festival, capace di parlare tanto agli appassionati d’arte quanto agli amanti del cinema.
L’ingresso sarà libero, tutti i giorni, dalle 10 alle 19.