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Sole Luna Doc Film Festival

‘Simply Divine’: l’amore che sopravvive al tempo

Il corto animato di Mélody Boulissière e Bogdan Stamatin trasforma fotografie ingiallite e ricordi di guerra in poesia visiva: l’animazione diventa memoria, carne e respiro.

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Guardare Simply Divine è come sfogliare un album di fotografie trovate in soffitta, ma con la sensazione che quelle immagini ti catapultino indietro, nei ricordi di qualcun altro. In un’epoca in cui il cinema d’animazione sembra spesso rincorrere l’effetto speciale a scapito della sostanza, il cortometraggio di Mélody Boulissière e Bogdan Stamatin si distingue come un’opera di rara delicatezza e profondità. Pochi minuti che ti restano addosso, dove la vita vera si reincarna in segni, pennellate e fotografie d’archivio. Con una durata di soli 14 minuti, infatti, il cortometraggio riesce a condensare in ogni fotogramma una riflessione sulla memoria, sull’amore e sul tempo.

Il cortometraggio è stato presentato al Sole Luna Doc Film Festival 

Una storia d’amore e di guerra

Siamo nel 1939, in un villaggio della Bucovina: Anna Florea incontra il giovane soldato Jean Mihail. I due si innamorano. È un amore improvviso, semplice, quasi elementare, subito travolto dalla brutalità della guerra. Lui viene chiamato al fronte, lei fugge. Restano le lettere, restano le parole, resta il desiderio di un futuro che però non arriverà mai. Saranno le lettere a tener vivo il sentimento che i due non riescono a fermare. Nel 2014, alla soglia dei cent’anni, Anna rivive quei ricordi offrendo uno spunto narrativo che si sviluppa su tre piani temporali. La voce della donna, fragile, incrinata, ma ostinata, guida lo spettatore tra i suoi ricordi. La scelta di utilizzare fotografie d’epoca dell’archivio Costică Acsinte, integrate con animazioni pittoriche, conferisce al film un’estetica unica, sospesa tra realtà e immaginazione. Quelle facce del passato, ingiallite e lontane, sembrano guardare lo spettatore come se volessero dirgli “siamo ancora qui”. L’animazione dona respiro a ciò che rischiava di restare immobile, e insieme ne sottolinea le ferite e le crepe. La tecnica adottata dai registi, che mescola fotografia, pittura e animazione, non è solo una scelta stilistica, ma un mezzo per esplorare come la memoria umana selezioni e trasfiguri gli eventi.

Meditazione sulla memoria

Il cortometraggio ha un ritmo lento: la sua attenzione al dettaglio, il modo in cui lascia spazio ai silenzi, sono tutti elementi che invitano lo spettatore non a consumare una storia, ma a fermarsi, a sentire il tempo che scorre. Non è soltanto il racconto di un amore perduto: è una meditazione sulla memoria, sul suo potere e sulle sue omissioni. Ciò che distingue Simply Divine è la maniera in cui la memoria viene resa visibile, sensibile. Le fotografie d’archivio non sono solo reperti di immagini storiche: diventano materia viva, tessuto su cui si intrecciano pittura digitale, collage, sovrapposizioni che ricordano l’olio che sfuma, il vetro che si incrina, la luce che filtra. La narrazione, pur trattando temi universali come la guerra e la perdita, evita il pietismo, preferendo un approccio più intimo e personale. La voce di Anna Florea, anziana, fragile ma ferma, è al centro: è lei a guidare lo spettatore attraverso i ricordi. Ogni sua parola è effetto di un tempo scavato, fatto di lacune e di nostalgia, ma anche di scelte. Di ciò che si ricorda e ciò che si dimentica. Il rapporto tra visibile e invisibile, presenza e assenza, è il cuore del cortometraggio.

Simply Divine è un esempio di come l’animazione possa essere un linguaggio potente per raccontare storie di vita, di amore e di memoria. Un’opera che invita a riflettere sul valore dei ricordi e sulla loro capacità di resistere al tempo e alla storia.

Simply Divine, “semplicemente divino”: esattamente come quello di un cinema che riesce, in pochi minuti, a toccare corde universali. L’amore che resiste, la guerra che divide, il tempo che tutto trasforma, la memoria che seleziona e custodisce. E alla fine rimane solo una domanda che vibra e insistente: di ciò che abbiamo amato, cosa resterà, tra cent’anni, nei ricordi di chi verrà dopo di noi?

“È come se un quadro di Chagall decidesse di prendere fiato e raccontarti una storia d’amore interrotta dalla guerra.”

Il trailer di Simply Divine

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Simply Divine