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Biennale del Cinema di Venezia

‘The Smashing Machine’, Benny Safdie e il suo eroe americano

In concorso a Venezia 82 Benny Safdie dirige Dwayne Johnson nei panni del lottatore Mark Kerr in "The Smashing Machine" e ribalta lo stereotipo dell'atleta invincibile nei film sullo sport.

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The Smashing Machine

Dopo il trionfo di  The Wrestler (2008), a Venezia 82 è di nuovo in concorso un film sul mondo della lotta libera, The Smashing Machine. Mark Kerr, 115 kg, 1,91 di altezza, pioniere della disciplina delle Arti marziali miste, non è una macchina indistruttibile, come vorrebbe suggerire il titolo, come non lo è Dwayne Jhonson, che lo interpreta nell’ultimo film del giovane regista americano Benny Safdie. L’attore chiamato con lo pseudonimo The Rock, è sempre stato relegato a ruoli che enfatizzavano la sua prestanza fisica. In questa sua ultima prova dimostra di essere altro, un interprete misurato in grado di coinvolgere emotivamente lo spettatore.

Il film è distribuito da A24.

La lotta quotidiana di Mark

Nelle stanze dell’universo sportivo dell’Ultimate Fighting Championship, Safdie segue la lotta quotidiana di Mark, con i suoi rivali, con il suo corpo. Un corpo capace di distruggere porte a mani nude ma non di fare veramente male a nessuno. Voi, che lottate l’uno con l’altro, vi odiate? chiede curiosa una signora in una sala d’attesa a Mark. L’atleta non è in grado di odiare gli altri, solo se stesso. La continua pressione lo porta sulla strada dell’autodistruzione attraverso l’uso di oppiacei.

A muoverlo nella sua disciplina, è l’adrenalina della vittoria, il boato acclamante della folla quando alza la cintura dorata del vincitore. Il dolore è temporaneo, la gloria per sempre, riporta la scritta in caratteri neri sulla maglia del suo coach. Forse le grandi spalle muscolose di Mark non riescono più a reggere i colpi inferti dagli avversari, forse potrebbe perdere. Questo è uno dei punti di forza del film, mostrare l’atleta, l’eroe che non per forza arriva all’ultimo scontro.

I nostri eroi sanguinano come tutti gli altri (Benny Safdie)

Il vaso rotto

Il regista americano mette in pratica, nel suo film, l’arte del Kintsugi, tecnica giapponese con cui vengono riparati gli oggetti rotti mettendo in risalto i punti di rottura che diventano cicatrici luminose. Il film, allo stesso modo, non vuole nascondere le fragilità interiori di Mark, che scoppia a piangere davanti al suo migliore amico e tiene stretta a sé in un abbraccio disperato la sua compagna Dwayne (Emily Blunt). E’ lei, infatti, a ricucire le ferite, a rimettere insieme i pezzi del vaso giapponese, un regalo prezioso distrutto in preda all’ira.

Il sorriso smagliante che contraddistingue Dwayne Jhonson nelle sue prove attoriali precedenti, viene in questo caso trattenuto fino all’ultimo minuto del film, quando finalmente Mark si libera di ogni pretesa su se stesso. Fino a questa epifania finale il corpo resta teso, il volto contratto e pronto a ricevere colpi in testa dal rivale russo che lo tramortiscono spezzando qualcosa dentro di lui. Diventa facile, allora, immedesimarsi in una macchina accartocciata con violenza.

L’America sgranata di Safdie

Benny Safdie continua il suo viaggio cinematografico nell’America degli ultimi. Continua a parlare di uomini comuni che ribaltano l’immagine di una mascolinità indistruttibile e tossica. Dopo Howard Ratner, il gioielliere in difficoltà di Diamanti Grezzi (2019) e il rapinatore Connie Nikas di Good Time (2017), che lotta contro il tempo per salvare suo fratello, ora è il turno della storia di Mark Kerr, che entra in scena nell’epilogo del film e saluta lo spettatore sorridente dopo aver fatto la spesa. A differenza dei film precedenti del regista, il ritmo questa volta è rallentato, scevro di piani-sequenza al cardiopalma, eppure, lo stile già inconfondibile di un giovane autore dalla grande sensibilità per le immagini, dalla grana grezza che rende la realtà filmata quasi tangibile, resta lo stesso.

Con The Smashing Machine, Safdie, conferma, ancora una volta, la grande capacità di saper rileggere in chiave contemporanea il racconto cinematografico classico grazie agli eroi umanissimi che ritrae.

The Smashing Machine

  • Anno: 2025
  • Durata: 123'
  • Distribuzione: A24
  • Genere: biografico/drammatico
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Benny Safdie