Connect with us

Giornate degli Autori

‘DOM’, quando la Storia dà forma al privato

Alle Giornate degli Autori di Venezia arriva DOM, l'esordio di Massimiliano Battistella. Storia intima di una donna e di un Paese alla ricerca della propria identità.

Pubblicato

il

Presentato alle Notti Veneziane delle Giornate degli Autori, DOM è l’opera prima di Massimiliano Battistella. Un film che mischia documenti d’archivio, riprese dal vero e filmati amatoriali dando vita a un dialogo interiore dove la memoria individuale si fa coscienza collettiva e il cinema strumento di terapia.

DOM: la trama

Mirela Hodo, quarantenne bosniaca, vive a Rimini col compagno e i due figli. Ci vive da quando, nel 1992, con lo scoppio della guerra nei Balcani, è stata evacuata dal suo orfanotrofio di Sarajevo e portata, con una missione umanitaria, in un istituto di suore italiano. Sarebbe dovuta essere una sistemazione temporanea ma in quel luogo e, poi, in quella città, Mirela ci sarebbe rimasta per più di trent’anni. Il desiderio di ritrovare le proprie origini, di ricomporre il legame spezzato con il suo paese e il suo passato (prima di tutto con una madre che l’ha abbandonata), però, è troppo forte, e Mirela parte per Sarajevo.

Storia e memoria

“Venuta dalla terra, come una pianta”. È così che si sente Mirela. Senza legami, senza una madre, lontana da un Paese che vorrebbe (ri)fare suo. Segue proprio questo sentimento di spaesamento DOM (in bosniaco “casa”), lungo d’esordio di Massimiliano Battistella, tracciando il viaggio, fisico e simbolico a un tempo, di una donna alla ricerca delle proprie origini. Un percorso accidentato, fatto di buchi e vuoti da colmare. Una frammentarietà che il film asseconda facendo incontrare la confessione, il diario e la memoria personale con la Storia di un intero paese. È così che in DOM i video amatoriali si confondono con i filmati d’archivio, il documento con le riprese dal vivo, quasi a integrare una memoria, quella di Mirela, frammentaria, parziale, inevitabilmente spezzata.

Il peso del privato

Mentre la protagonista si aggira per le strade di una Sarajevo irriconoscibile, incontrando amici e volti del suo passato, emozionandosi per un certificato di nascita o soffrendo per un incontro mancato, i ricordi dell’infanzia in istituto si sovrappongono al trauma della guerra jugoslava, contribuendo a restituire il sentimento di spaesamento di una madre ritrovatasi a dover ancora fare i conti con il suo essere (anche) una figlia segnata dall’abbandono.

Servendosi del formato 4:3 e di un’interprete pronta a ri-mettere in scena se stessa e la sua vita, Massimiliano Battistella ribadisce così, con tocco leggero eppure rigoroso, empatico ma capace di mantenere sempre la giusta distanza, la natura “intima” del suo film. Un diario, un filmato di famiglia espanso che da particolare, passando per tragici eventi storici, sa farsi universale. Cronaca di un sentimento – quello di una donna e di un popolo visto finalmente al di fuori delle consuete narrazioni univoche– che parla, senza patetismi o ricatti emotivi, scene madri o monologhi risolutivi, di identità, perdita, senso di (non) appartenenza e diritto di stare al mondo.

DOM

  • Anno: 2025
  • Durata: 83'
  • Genere: Documentario, drammatico
  • Nazionalita: Italia, Bosnia ed Erzegovina
  • Regia: Massimiliano Battistella
  • Data di uscita: 28-August-2025