Nella splendida cornice dell’Accademia della Moda e del Costume di Roma, si è svolta la conferenza stampa della 22esima edizione delle Giornate degli Autori, in programma dal 27 agosto al 6 settembre 2025.
Giornate degli autori 2025 | La conferenza stampa all’insegna della valorizzazione del cinema e del futuro
Con un emozionante video celebrativo su MAS (Magazzini allo statuto) di Ra’ de Martino si apre la conferenza stampa delle Giornate degli Autori 2025, il cui programma promette già di regalare grandi emozioni, sempre con un occhio di riguardo alle storie e alla specificità della sezione.
Una nuova immagine rappresenta, come ogni anno, le Giornate degli Autori. Tra riflesso della realtà e sguardo speranzoso verso il futuro, la scelta è approdata su un’illustratrice di Roma, Pax Paloscia. Un’immagine di lotta con al centro una giovane protagonista che tiene alta in mano una fiaccola, all’interno di uno scenario che può essere di rinascita. Al fianco c’è una statua della Dea della Pace, perché l’intento è quello di valorizzare in cinema dei e per i giovani, con la speranza che si possa andare sempre verso qualcosa di migliore.
Giorgio Gosetti apre la conferenza parlando della sezione, o meglio, “spazio Confronti. I confronti si fanno con parole, immagini, storie, persone. Ce ne sono 12 quest’anno. Io sono un amante dei western e vorrei fossimo un fortino come il forte Apache. Parleremo di diritto sociale da parte degli artisti, di gender, di pari opportunità (con 5 chef italiani donne), di formazione, di Africa (per la prima volta messa al centro). Festeggeremo un maestro come Milo Manara. Non vogliamo che i Confronti vengano sottovalutati.”
Il programma delle Giornate degli Autori 2025 | Le Notti Veneziane
Gaia Furrer prende il microfono per raccontare il processo che anticipa la selezione delle opere in concorso e fuori. “Grazie ai film che abbiamo visto, abbiamo una visione del mondo più complessa. Noi cerchiamo una mappa geografica, artistica, sentimentale, un discorso all’interno del quale i film dialogano tra loro e con noi. In selezione ci sono 25 lungometraggi, divisi in tre sezioni (in concorso, notti veneziane, eventi speciali), ma che costituiscono un corpus unico. Ci hanno colpito per l’eclettismo formale e la comunanza dei temi. Il cinema come terapia, atto di guarigione, strumento di salvezza; la guerra anche quando ai margini o evocata; l’esilio sia come condizione dell’anima sia geografica; l’amore visto in modo anti borghese, vissuto come ribellione, atto di coraggio; la famiglia che riflette le tensioni della società; infine il personale è politico, che è il tema che racchiude tutti i temi.

La sezione delle Notti veneziane si compone di 9 film, proiettati nella Sala Laguna:
6:06 parla di droga e del superare la tossicodipendenza, con attori non professionisti. Un film sul potere salvifico dell’amore, nato dall’esperienza personale della regista.
Amata di Elisa Amoruso riflette sul tema della maternità e della scelta. Con Tecla Insolia, Barbara Chichiarelli, Stefano Accorsi e Miriam Leone.
Confiteor – Come scoprii che non avrei fatto la rivoluzione di Bonifacio Angius è l’ultimo tassello sulla sua vita privata. Una riflessione sulla mediazione, sul tempo, sul lutto. Con Geppi Cucciari, Teresa De Sio, Edoardo Pesce.
Una cosa vicina di Loris Nese, che da anni indaga sulla sua situazione familiare, da quando ha scoperto che il padre era un boss della camorra, ucciso in un agguato. Il regista ci rende partecipi del suo processo di elaborazione.
Dom è il film di apertura, diretto da Massimiliano Battistero. Tratta dei bambini orfani di Sarajevo, accolti in Italia nel luglio 1982. Segue una donna per trent’anni nel suo viaggio di ritorno, nel tentativo di riconnettersi alle radici della sua storia e ritrovare la madre
Film di stato di Roland Seiko è realizzato con materiale d’archivio e riflette sul potere delle immagini. Il film si interroga su quanto il cinema sia fondamentale nell’immaginario per la ricostruzione di un paese (in questo caso l’Albania).
Indietro così è un laboratorio teatrale con persone con disabilità, che evita la retorica e i pietismi, usando invece l’ironia.
Life beyond the pines curtain – L’America degli invisibili di Giovanni Troilo ci porta nell’East Texas e racconta la vita quotidiana di 4 persone alla vigilia delle elezioni di Trump.
Toni, mio padre è un documentario di Anna Negri, che si domanda cosa significhi essere figlia di colui che è stato considerato responsabile degli attentati in Italia. Un film sul tentativo di farsi capire dal proprio padre e riconciliarsi, che è anche un dialogo con il genitore tramite filmati in super 8.
I film in concorso svelati in conferenza stampa
10 film in concorso, uno fuori concorso chiusura e 5 eventi speciali compongono il programma delle Giornate degli Autori 2025.
Last night I conquered the city of Thebes gioca con il tempo e con lo spazio. È ambientato in un unico luogo (bagni termali) attraversato da varie epoche.
Bearcave parla di un amore tra due ragazze nell’entroterra greco. Un romanzo di formazione queer.
Inside Amir narra la storia di un giovane uomo sul punto di emigrare e lasciare Tehran. Una dichiarazione d’amore a una città e un’indagine sui sentimenti legati all’esilio.
A sad and beautiful world è una storia d’amore nata sotto i bombardamenti di Beirut. Un tentativo di credere nell’amore e nel restare umani mentre il mondo intorno crolla.
Past Future Continuous parla di una donna fuggita dall’Iran, la cui unica possibilità di vedere i genitori è attraverso delle camere di sorveglianza installate in casa.
La gioia di Gelormini (reduce dal successo de L’arte della gioia, di cui ha diretto un episodio) dà forma cinematografica a un drammatico fatto di cronaca. Con Valeria Golino, Jasmine Trinca e Saul Nanni.
Vainilla segna il debutto alla regia di Mayra Hermosillo ed è ambientato nel Messico del nord alla fine degli anni 80. Al centro c’è una famiglia che lotta per mantenere la casa. La storia è raccontata attraverso gli occhi di una bambina che è l’alter ego della regista.
Memory of Princess Mumbi è una favola fantascientifica e distopica, che mescola i generi.
Memory è un film autobiografico, di potenza artistica e politica, dal punto di vista di una bambina ucraina. È un film pieno di luce, una ricostruzione poetica dell’orrore.
Short Summer ha per protagonista una bambina di 8 anni, durante un’estate che sembra normale, mentre intanto si combatte una guerra.
Come ti muovi sbagli è il film di chiusura, fuori concorso, di Gianni Di Gregorio. Racconta la vita monotona ma serena di un professore in pensione, scombussolata dall’arrivo della figlia (Greta Scarano) e dei nipoti.

Per quanto riguarda il progetto MIU MIU, Joanna Hogg e Alice Diop saranno protagoniste assolute.
La giuria, presieduta da Dag Johan Haugerud, è composta da Francesca Andreoli (produttrice di Vermiglio), Lina Soualem, Josh Siegel, Sofian El Fani.
Gli eventi speciali delle Giornate degli Autori 2025
I 5 eventi speciali fuori concorso sono tutti documentari.
Do you love me è un film costruito attraverso materiale d’archivio, che incarna lo spirito e l’anima di Beirut, ma è anche inno al cinema e al suo potere.
Writing life Annie Ernaux through the eyes of high school students di Claire Simon è un ritratto attraverso i suoi romanzi dal punto di vista dei suoi studenti francesi.
Il quieto vivere di Gianluca Matarrese mescola documentario, finzione e teatro, e racconta una faida familiare.
Laguna è un film struggente che parte da un lutto, ma è una meditazione sulla vita e sul suo ciclo.
Who is still alive è il film più tragicamente contemporaneo, dà voce a 9 rifugiati palestinesi, che raccontano le vite di prima.
Per concludere, Bookciak azione, la cui giuria è guidata da Laura Lucchetti, è l’evento cineletterario delle Giornate degli Autori, che premia cortometraggi ispirati a opere letterarie, cinema sperimentale e indipendente. Quest’anno diventa anche premio collaterale della Mostra del Cinema: l’appuntamento è per il 6 in Sala Laguna.