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Paolo Sorrentino al Giffoni Film Festival

"Le mie storie nascono dagli esseri umani”

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Paolo Sorrentino

Un vero bagno di folla per Paolo Sorrentino al Giffoni Film Festival, dove ha ricevuto il Premio Truffaut.

In un incontro promosso con la collaborazione di Anas, per parlare di sicurezza stradale, il Premio Oscar cattura l’attenzione del pubblico più giovane parlando di sicurezza stradale e ovviamente di cinema.

Quando si è alla guida tutto può aspettare. Quello che succede fuori dal finestrino di un’auto è sicuramente più interessare di ciò che vediamo su un telefonino”.

Così il regista si è rivolto ai 700 giurati del Festival di Giffoni, per poi estendere il discorso ai suoi film, mostrando estratti di La grande bellezza e Youth La giovinezza.

Il cinema è l’arte della concentrazione, un po’ come la guida. Per fare un buon film bisogna essere concentrati. Essere multitasking mi suona come una bugia. Si può fare per bene una cosa sola alla volta”.

In questo modo Paolo Sorrentino collega l’argomento dell’incontro all’arte di fare cinema, affrontando anche il tema della malinconia, caratteristica immancabile nei suo film: “È uno stato d’animo che non ha età. Io ero malinconico già a nove anni, senza motivo. È come un talento: c’è chi sa disegnare, chi suonare a orecchio, e chi è malinconico. Ma forse, con l’età, mi sono semplicemente stancato anche di quello”.

Durante l’incontro, l’amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme, ha lanciato una sua idea: “Io suggerirei un ponte, perché i ponti uniscono”. Sorrentino, con una punta di ironia, ha ribattuto: “I ponti uniscono, ma a volte fanno altro”. Poi ha chiarito: “L’Italia è piena di strade bellissime, ma io non riesco a costruire un film partendo da una strada. Le mie storie nascono dagli esseri umani”. Per poi concludere:

Magari non quello sullo Stretto di Messina”