The Last Word (titolo originale: Le Dernier Mot) è un cortometraggio francese diretto da Éric Camus Dulac, presentato in concorso al South Italy International Film Festival.
Un dramma storico in bianco e nero
Il cortometraggio è un dramma storico ambientato nella Francia del 1944. Girato interamente in bianco e nero, condensa in tre minuti le fasi finali della storia di Jean, un giovane soldato della Resistenza francese. A raccontarla è lo stesso protagonista attraverso la sua voce fuori campo che legge una lettera indirizzata ai suoi cari. Si tratta probabilmente dell’ultima lettera scritta dal ragazzo, come fanno presagire le prime parole che recita: “Cara mamma e caro papà, se leggete questa lettera, sono morto”.

The Last Word
‘The Last Word’: Una lettera d’amore
La voce fuori campo di Jean si sovrappone alle immagini delle lotte partigiane. Attraverso le sue parole si viene introdotti alla forza delle sue convinzioni e dei suoi ideali, ma anche al coraggio con cui ha scelto di combattere per una Francia libera. L’espediente della lettera permette allo spettatore di entrare nell’intimità del protagonista, ma anche di immedesimarsi nei destinatari di quella missiva.
Dopo la cattura, il cortometraggio si chiude con un rapido scambio di battute tra Jean e il comandante incaricato della sua esecuzione. Le ultime parole del giovane, “Vive la France”, risuonano come un atto d’amore per il suo paese, ma anche come una sfida.
I temi
In pochi minuti The Last Word riesce a trattare con grande intensità temi importanti e, per certi versi, anche attuali: la libertà, il sacrificio, il coraggio e la resistenza. Il rischio che comporta la lotta per la liberazione è palpabile, così come il valore profondo delle scelte di Jean.
Il tono del cortometraggio è teso e immersivo, capace di catturare lo spettatore in un’atmosfera sospesa tra il dramma storico e il noir, con qualche sfumatura da thriller.