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‘The Challenge’: il rito, l’artificio e lo spettacolo del potere

Un’esperienza visiva ipnotica che mette in scena il potere e l’identità attraverso la falconeria nel deserto, sospesa tra contemplazione e astrazione.

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Still del film The Challenge di Yuri Ancarani in cui figura un uomo e un falcone all'interno di un'automobile di lusso.

MUBI propone una retrospettiva dedicata a Yuri Ancarani, in cui è disponibile in streaming il suo film The Challenge (2016). Presentato a Locarno e girato tra Qatar e Oman, il film si situa sul confine sfuggente tra documentario e esperienza visiva contemplativa. Ancarani disegna un paesaggio filmico sospeso, dove l’osservazione si trasforma in una forma estrema di estetizzazione, catturando una realtà in cui ogni elemento, umano, animale, architettonico, appare intrappolato in un regime visivo che annulla la profondità e trasforma lo sguardo in pura superficie.

The challenge La trama

The Challenge segue, senza alcuna guida narrativa o commento, il fine settimana di un gruppo di uomini benestanti nel deserto del Golfo Persico: sceicchi, motociclisti, falconieri e collezionisti di animali esotici. Non c’è conflitto, né cronologia apparente; Ancarani elimina ogni didascalia, dialogo significativo o intervista. Rimangono una collezione di gesti ritualizzati e ornamenti, che si offrono allo spettatore senza chiedere di essere compresi. Il deserto stesso diventa protagonista: uno spazio assoluto, vuoto, atemporale, che non restituisce nulla se non la propria vastità, un luogo dove gli uomini si inseriscono non per abitarlo, ma per segnare la propria presenza con mezzi e animali come estensioni dell’ego, tra pickup, jet privati, motociclette, falchi e ghepardi.

Al centro di questa coreografia si trova la falconeria, pratica antica e aristocratica che nel film diventa simbolo di potere estetico. I falchi, trasportati in elicottero e dotati di microcamere, incarnano una soggettività animale che però è già catturata e dominata dal dispositivo umano, che la controlla e la mette in scena come una coreografia di sottomissione estetizzata.

Still del film The challenge di Yuri Ancarani che raffigura un falcone all'interno di un Jet Privato.

Estetica del vuoto e ambiguità del potere

Il film si caratterizza per un’estetica levigata, quasi iperreale: l’oro, il marmo, i tessuti preziosi, il bianco abbagliante delle thobe e il giallo accecante della sabbia si combinano in tableaux vivants che trasformano corpi e oggetti in elementi di una composizione chiusa, plastica, rituale. Lo spazio filmico è rarefatto, silenzioso, alienante. L’immagine si impone, più che rivelare, abbaglia e isola il reale in una forma di esibizione che trascende la funzione documentaria.

La scelta di escludere sistematicamente la figura femminile non è solo un dato documentario, ma un segno ideologico che il film non sottolinea, ma amplifica. L’unica donna visibile, una turista su un cammello, appare come un accidente, un errore di sistema. Il mondo mostrato è tutto iper-maschile: privo di intimità, popolato da pose, potenza e isolamento. Allo stesso modo, i lavoratori, i servitori, i corpi non proprietari rimangono fuori campo, suggeriti ma mai filmati. È un cinema della rimozione più che della denuncia. Ancarani non giudica, non analizza, non spiega. Ma in questa neutralità apparente si annida un’ambiguità radicale, che è anche la forza perturbante del suo dispositivo: un’estetica così sofisticata da apparire complice, eppure così gelida da risultare critica.

La sfida dello sguardo

La sfida evocata dal titolo non è semplicemente quella tra uomo e falco o tra cultura e natura, ma quella tra immagine e realtà, tra visione e accesso. The Challenge è un film sull’inaccessibilità: dell’altro, dell’altrove, del senso stesso del guardare. Ogni inquadratura è composta con cura quasi ossessiva, ma nulla accade; ogni gesto è calibrato, ma privo di narrazione. Lo spettatore è invitato non tanto a capire, quanto a restare in uno stato di contemplazione, tra stasi e risonanza.

In questo senso, il film diventa un esperimento sul potere dello sguardo e sulle sue limitazioni: non più dispositivo di conoscenza o testimonianza, ma specchio opaco e rituale, spazio dove il cinema si interroga sul suo ruolo nel raccontare il potere e l’“altro” senza poterlo mai pienamente afferrare.

The Challenge di Yuri Ancarani è disponibile ora su MUBI.

The Challenge

  • Anno: 2016
  • Durata: 68'
  • Distribuzione: Kino Lorber, Encore Inflight
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Italia, Francia
  • Regia: Yuri Ancarani