You’ll Never Find Me – Nessuna via d’uscita è un thriller psicologico diretto da Josiah Allen e Indianna Bell, anche autori della sceneggiatura e produttori insieme a Jordan Cowan e Christine Williams. Il racconto si sviluppa interamente all’interno di una roulotte isolata durante una tempesta, in un contesto di crescente tensione e ambiguità.
Il film è stato presentato al Tribeca Film Festival e uscirà nelle sale italiane dal 17 luglio distribuito da Minerva Pictures e Filmclub Distribuzione.

La trama
Patrick, uomo solitario e inquieto, vive in una casa mobile isolata ai margini di un campeggio deserto, immerso nel silenzio. Durante una notte segnata da un violento temporale, una giovane donna misteriosa bussa alla sua porta in cerca di rifugio. Ma ciò che inizia come un semplice gesto di ospitalità si trasforma presto in un incubo. Eventi sempre più inquietanti iniziano a verificarsi all’interno della roulotte, alimentando la paranoia di Patrick e facendo insorgere dubbi e paure in entrambi i protagonisti. Mentre la notte avanza i confini tra realtà e delirio si fanno sempre più labili: lei comincia a sospettare delle reali intenzioni di Patrick e lui a dubitare della propria sanità mentale.
Un’opera di tensione calibrata
Josiah Allen e Indianna Bell hanno costruito un horror che fa del ritmo e dell’atmosfera i suoi punti di forza. “Sapevamo fin dall’inizio che il ritmo narrativo sarebbe stato cruciale,” spiegano. “Girare l’intero film in un’unica location — una roulotte isolata — ci ha imposto una sfida importante: mantenere alta la tensione senza mai cambiare ambiente.”
Per riuscirci i registi hanno lavorato meticolosamente sulla costruzione della suspense, dosando con precisione la rivelazione delle informazioni e trattenendo i dettagli chiave fino al momento più efficace. La sceneggiatura è stata strutturata come un puzzle da svelare gradualmente, mantenendo lo spettatore in costante attesa e interrogativo.
Anche il montaggio ha giocato un ruolo fondamentale. È stato frutto di un lungo processo di prove ed errori per calibrare il giusto equilibrio tra dialoghi, silenzi e momenti di tensione. In assenza di cambi di scena il senso di claustrofobia è diventato un elemento narrativo vero e proprio: il pubblico è costretto a condividere lo stesso spazio angusto con i protagonisti, senza via di fuga, proprio come loro.
Il suono come elemento narrativo
A intensificare ulteriormente l’atmosfera è stato il lavoro di Duncan Campbell, sound designer del film. La tempesta che imperversa all’esterno non è solo un contesto atmosferico, ma una presenza attiva e minacciosa. Il vento, la pioggia battente, gli scricchiolii della roulotte e i suoni distorti amplificano la sensazione di instabilità, rendendo l’ambiente stesso parte integrante del terrore. “La tempesta diventa un costante promemoria del loro isolamento,” sottolineano i registi. “Interagisce con lo spazio, lo fa gemere e tremare, contribuendo a creare un paesaggio sonoro sospeso tra realtà e incubo.”
Il cast
Nel cast figurano: Brendan Rock, Jordan Cowan, Elena Carapetis, Angela Korng, Allina Truong.