L’Ischia Film Festival, fedele alla propria missione di raccontare, attraverso il cinema, il mondo che verrà, ha annunciato una delle grandi novità dell’edizione 2026: la nascita di Fare Futuro, una nuova sezione del Festival dedicata ai film e ai documentari che raccontano il mondo produttivo, come spazio di creatività, identità e trasformazione.
Da sempre spazio e laboratorio di riflessioni sul cinema e le sue connessioni con i luoghi e i paesaggi, l’Ischia Film Festival decide di celebrare il significato dell’esperienza del fare impresa di cui Bonacina 1889 è testimone e autore, nella sua storia di leader mondiale del settore del mobile di design.
È stata la voce appassionata e competente di Elia Bonacina, Ceo della storica azienda del design italiano, a presentare un’iniziativa da lui fortemente voluta, onorando l’arte dell’artigianato in ogni sua forma, cinema compreso. La sua coinvolgente testimonianza è stata uno scavo nella nostra storia, che ha elevato il design e lo stile italiano (compreso quello delle scenografie cinematografiche) a eccellenza e modello per tutto il mondo. È la forza viva del fare manuale l’occasione per una riflessione dove i mondi dell’arte e dell’alto artigianato finiscono per incontrarsi, creando una potente sinergia nella coinvolgente suggestione che quello che ci sostiene è la cura verso le cose, anche nel mondo del lavoro. Così Elia Bonacina: «Vogliamo riportare al centro il ‘saper fare’, restituendo visibilità a un patrimonio culturale che rischia di andare perduto. L’impresa è sempre stata un gesto collettivo: oggi serve una nuova narrazione per renderla visibile anche alle nuove generazioni». Gli ha fatto eco Stefano Micelli, autore del libro Futuro artigiano: «Il sistema manifatturiero italiano vende cultura: oggetti straordinari, frutto di gesti che raccontano storie. Abbiamo usato fotografia, mostre, comunicazione. Ora è il tempo del cinema. Una nuova narrazione può nascere da qui, da Ischia». A chiudere il cerchio, l’intervento di Selena Brocca, direttrice generale di Upskill 4.0, che ha ribadito il ruolo del cinema come strumento potente per far emergere il valore umano e creativo nascosto nelle imprese: «Dietro ogni spazio produttivo si celano competenze, sensibilità, storie. Il cinema può trasformarle in visioni condivise, capaci di ispirare cambiamento».
Nobile grandezza e quieta semplicità nella visione intrecciata di Elia Bonacina, che cita Adriano Olivetti come suo modello, e del direttore dell’Ischia Film Festival, Michelangelo Messina, in un intreccio in cui il linguaggio del cinema incontra l’eccellenza industriale italiana, all’interno di una manifestazione che ha come suo obiettivo raccontare la cultura di un territorio nel mondo del cinema. Una collaborazione, quindi, che riallaccia una storica connessione tra cinema (soprattutto documentario) e impresa, nel segno di una corrispondenza nel valore dell’eccellenza e dell’unicità, in un racconto in cui il made in Italy può riconoscersi nell’arte, nelle immagini, nell’ineguagliabile emozione della narrazione audiovisiva.

Selena Brocca, Elia Bonacina, Michelangelo Messina, Stefano Micelli