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’28 anni dopo’ di Danny Boyle. La recensione

Il ritorno degli "infetti" . Al cinema

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Quando nel 2002 usciva nelle sale 28 giorni dopo, il regista inglese Danny Boyle era reduce di una commedia nera come Piccoli omicidi tra amici, del successo planetario di Trainspotting e ben due flop: quello immeritato di un film fantastico con musiche come Una vita esagerata e quello annunciato per The Beach. Perciò, 28 giorni dopo è diventato un nuovo inizio per il regista britannico, che lo ha portato fino all’Oscar per The Millionaire. Anche se questo non è il suo film migliore.

A quasi 25 anni di distanza ed escludendo il presunto sequel, 28 settimane dopo firmato da Juan Carlos Fresnadillo e solo prodotto dal Nostro, Danny Boyle, con il suo sceneggiatore, il grande Alex Garland, torna ad affrontare il virus della rabbia in un contesto post apocalittico con 28 anni dopo. Se il primo film, quello del 2002, si ispirava al romanzo di Richard Matheson, Io sono leggenda,  e ai film che sono derivati in particolare dallo splendido L’ultimo uomo sulla terra, pellicola del 1964 con Vincent Price, ambientato in un desertico quartiere dell’Eur a Roma, la nuova fatica di Boyle si spinge oltre.

L’Inghilterra è in quarantena e ormai isolata dal resto dell’Europa. I sopravvissuti sono chiusi in villaggi medievali in cui regna la paura degli infetti. Un padre vuole insegnare al figlio come difendersi provando un perverso piacere quando dà la caccia a chi è rimasto infettato. Ma il ragazzo scoprirà i segreti e gli orrori che hanno mutato non solo gli infetti, ma anche alcuni sopravvissuti e troverà la chiave per salvare la madre malata cambiando così, almeno crede, la sua vita per sempre.

Dal 18 Giugno  Distribuzione Eagle Pictures.

Eagle Pictures

28 anni dopo un horror profetico?

28 anni dopo è un horror profetico? É un film post apocalittico? É soprattutto un film politico! Come tutti (o quasi) i film dell’orrore. 28 anni dopo prende spunto da un paio di eventi che hanno segnato il nostro tempo: la Brexit e l’epidemia del Covid. L’isolamento dell’Inghilterra piegata da questa pandemia è una metafora potente e chiara di questa condizione. Una nazione presa nella morsa di un’emergenza mortale e senza fine. E intorno a ciò troviamo gli zombie politici romeriani, gli esclusi della società. Una società incattivita per la paura che porta le famiglie a disgregarsi rendendo il viaggio di formazione del giovane protagonista un vero e proprio incubo. E siamo proprio noi gli infetti, esseri umani completamente disumanizzati non solo a causa del virus, ma per un conflitto che ci dilania internamente e perché no letteralmente.

Danny Boyle avvolge tutto con i suoi movimenti di camera nevrotici, resi ancora più vertiginosi attraverso l’uso degli i-phone, facendo sembrare l’ambientazione rurale e apparentemente calma una trappola mortale. Una (possibilità) di morte per poter apprezzare ancora di più la vita. E giovani losers di Trainspotting si trovano all’angolo della strada!

Il finale del film rimane aperto. Ma niente paura (o magari dovete averne) è solo il primo capitolo di una trilogia.

Aaron Taylor Johnson è un padre iper protettivo e violento. Jodie Comer, la madre fragile e decisa. L’enigmatico dottore è interpretato da Ralph Fiennes. Ma grande sorpresa del film è il giovane e semi-esordiente Alfie Williams nella parte di Spike.

Il prossimo capitolo, dal titolo 28 Years Later: The Bone Temple, già in fase di post produzione, è previsto per il 2026.

 

28 Anni Dopo è il film horror con il maggior numero di prevendite nel 2025

28 anni dopo

  • Anno: 2025
  • Durata: 115 min
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Genere: Drammatico, horror
  • Nazionalita: Gb
  • Regia: Danny Boyle
  • Data di uscita: 18-June-2025