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Mascha Schilinski: un successo inaspettato a Cannes 2025

La vincitrice del Gran Premio speciale della giuria all'ultimo Festival di Cannes

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Nata a Berlino nel 1984, la regista e sceneggiatrice Mascha Schilinski rappresenta oggi una delle voci più originali e visionarie del cinema tedesco contemporaneo. Con il suo secondo lungometraggio, The Sound of Falling, ha conquistato la 78ª edizione del Festival di Cannes vincendo il Gran Premio Speciale della Giuria, sorprendendo sia il grande pubblico che la critica internazionale.

Figlia di una regista tedesca e di un operaio edile francese, è cresciuta in un ambiente artistico recitando fin da bambina, coltivando un rapporto con la scena e il linguaggio visivo. Il suo interesse verso le arti è dimostrato dal fatto che, dopo aver abbandonato la scuola, si è unita ad un circo itinerante prima di perseguire la sua carriera nel mondo del cinema.

Nel 2008 si diploma in sceneggiatura alla Filmschule Hamburg Berlin e successivamente approfondisce la regia alla Film Academy Baden-Württemberg, unendo il suo interesse per la narrazione a una solida consapevolezza tecnica. Lavora poi come casting director e autrice freelance, ma è attraverso la regia che riesce a dare vita alla sua visione sul mondo.

Famiglie spezzate, infanzie sensibili

Al centro del suo cinema pone spesso la famiglia: disfunzionale, misteriosa, fragile, ma profondamente umana. Nei cortometraggi realizzati tra il 2012 e il 2015 – Wirmüssen los, Das Gefühl, e Die Katz – il primo esplora il rapporto madre-figlio, l’ultimo Die Katz (La Gatta) tratteggia il legame tra un’adolescente e sua madre, segnata dall’abbandono del padre.

Con il suo primo lungometraggio, Dark Blue Girl, presentato nel 2017 alla Berlinale e candidato al GWFF Best First Feature Award, racconta la storia di una coppia separata che prova a riaccendere la fiamma, trovandosi però a fronteggiare la feroce opposizione della figlia di sette anni, determinata a restare il centro delle loro attenzioni. Schilinski tratteggia così un’infanzia che non è mai idilliaca, ma percorsa da tensioni che i grandi faticano a comprendere. La famiglia, con le sue stranezze e complessità, pervade fin da subito la carriera della giovane sceneggiatrice e regista.

Un suono che viene da lontano

Il suo lavoro più recente, The Sound of Falling, è un’opera stratificata, affresco esistenziale che attraversa quattro generazioni. La vicenda narra di quattro ragazze, ognuna delle quali trascorre la sua giovinezza nella stessa fattoria nel nord della Germania. Man mano che la casa evolve, nel corso di un secolo, l’eco del passato rimane impresso sulle sue pareti, e anche se separate dal tempo, le vite delle quattro ragazze verranno legate da un filo invisibile che intreccia le loro esperienze. La casa, luogo fisico e simbolico, diventa testimone del passaggio del tempo, impregnata di presenze e tracce indelebili.

La camera spesso osserva da angolazioni basse, attraverso fessure, vetri, serrature: punti di vista che richiamano una percezione infantile e accentuano l’atmosfera di mistero. L’infanzia  non ha nulla di gioioso, ma è carica di ambiguità, paure e giochi disturbanti. Un mondo di fantasmi, dove il passato continua a riverberare nel presente. La regista stessa ha spiegato:

“È forte il mio interesse per l’infanzia, i bambini sentono cose che gli adulti non sanno verbalizzare, vedono il mondo senza pregiudizi”

L’ispirazione per il film è nata da una fotografia degli anni ’20: l’immagine di tre donne, sconosciute, nella campagna tedesca. Nello sguardo, nel fuori campo di quell’immagine, che costringe a immaginare la vita e le aspettative di persone sconosciute, vissute cent’anni prima ha trovato lo spunto per intavolare la sua storia.

Un flusso di tempo e sentimenti

Realizzato insieme alla co-sceneggiatrice Louise Peter, il film si presenta come un flusso di memoria, in cui la grande storia si mescola con la piccola storia quotidiana, fatta di drammi familiari e paure personali. Mascha Schilinski firma un’opera che non solo conferma il suo talento, ma la inserisce tra le personalità più interessanti del cinema europeo. Un film che esplora memoria, identità e tempo con occhi nuovi e antichi insieme, capace di parlare al passato come al futuro. Cannes ha riconosciuto il suo valore, ora tocca al grande pubblico fare altrettanto.