Connect with us

Latest News

‘Tutto L’amore Che Serve’: Il film diretto da Anne-Sophie Bailly

Il film che ha commosso l’81. Mostra del cinema di Venezia: un’opera emozionante, folgorante e sincera, con una strepitosa Laure Calamy.

Pubblicato

il

Tutto L’amore Che Serve

Tutto L’amore Che Serve (Mon inséparable/My Everything) l’opera prima della sceneggiatrice e regista Anne-Sophie Bailly  arriva dal 19 giugno nelle sale italiane.

Il film, dopo essere stato presentato in Concorso alla 81esima Mostra di Venezia, sarà presentato all’interno della prima edizione del Milano Film Fest 2025. Arriverà nei cinema grazie a I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.

Tutto L’amore Che Serve

Emozione e folgorazione

Tutto L’amore Che Serve ha per protagonista Mona, donna complessa e sfaccettata che ha il volto della straordinaria Laure Calamy.

La vita di Mona procede tranquillamente nella piccola cittadina di Créteil e ruota quasi in maniera integrale intorno al figlio Joël, che ha una disabilità cognitiva (Charles Peccia Galletto). Joël lavora in un centro che assiste persone con bisogni speciali e un giorno confessa alla madre di essere innamorato della sua collega Océane (Julie Froger) – anche lei con una forma analoga  di disabilità – e che aspettano un bambino. Per Mona, che non era a conoscenza della relazione tra i due, la notizia della gravidanza è un fulmine a ciel sereno. Questa sorprendente rivelazione metterà a dura prova il rapporto tra madre figlio e porterà la donna a mettere in discussione la propria vita, le proprie scelte e le proprie prospettive.

Tutto L’amore Che Serve: la co-dipendenza della cura 

In una intervista Anne Sophie Baily ha raccontato come abbia  preso forma Tutto L’amore Che Serve:

L’idea del film è nata  dall’incontro con una donna di 60 anni e sua madre di 80  in una casa di riposo dove mia madre lavorava quando  ero più giovane. Avevano sempre vissuto insieme perché  la figlia, Yolande, aveva una disabilità intellettiva, quindi  quando la madre non era più autosufficiente, la figlia si è  trasferita nella casa di riposo con lei. Ricordo che Yolande e sua madre formavano un duo che mi faceva pensare:  “Wow, che immagine radicale di un rapporto madre-figlia”.