La nebbia dei rumor si è finalmente diradata: A24 ha ufficialmente confermato che Alex Garland scriverà e dirigerà un adattamento live-action di Elden Ring, il videogioco che ha rivoluzionato il genere, prodotto da FromSoftware e Bandai Namco. È un’unione che sembra al tempo stesso inaspettata e inevitabile: uno dei registi intellettualmente più audaci del cinema moderno si lancia in uno degli universi più criptici e mitici del gaming.
Reduci dalla brutalità stilizzata di Warfare, la sua collaborazione con Ray Mendoza sulla guerra in Iraq (che ha incassato silenziosamente oltre 32 milioni di dollari al botteghino), Garland torna ora in territori ancora più oscuri. Sarà affiancato dai collaboratori di lunga data Andrew Macdonald e Allon Reich di DNA Films, insieme a Peter Rice, George R.R. Martin e Vince Gerardis – questi ultimi due, ovviamente, che hanno contribuito a definire il fantasy moderno attraverso Il Trono di Spade ed Elden Ring.
Un GDR dalle proporzioni epiche (e desolate)
Uscito a febbraio 2022, Elden Ring è un imponente GDR d’azione ambientato in un mondo desolato di divinità distrutte, regni caduti e ambizioni infrante. Ideato da Hidetaka Miyazaki di FromSoftware, con Martin che ha creato la mitologia scheletrica della storia, il gioco si è guadagnato sia il rispetto della critica che una fervente base di giocatori per la sua narrazione ellittica, gli ambienti inquietanti e la difficoltà quasi spirituale.
Garland non è estraneo al surreale e al cerebrale. Da Ex Machina ad Annientamento, Men e Civil War, si è ritagliato una nicchia per i film di genere filosofici che scavano a fondo nella natura umana e nel terrore esistenziale. Questa sensibilità potrebbe essere esattamente ciò di cui Elden Ring ha bisogno: meno un adattamento di successo e più una discesa cinematografica nel marciume, nel potere e nella trascendenza.
Da DNA alle terre intermedie
Il matrimonio creativo di Garland con DNA Films risale a 28 giorni dopo (2002), di cui è sceneggiatore. Ora, con 28 anni dopo in lavorazione alla Sony e il ritorno di Danny Boyle alla regia del primo capitolo della trilogia, il programma di Garland è fitto di impegni ma creativamente ricco. Eppure, Elden Ring potrebbe essere il fiore all’occhiello della sua filmografia in continua evoluzione.
Non sono stati rivelati casting, data di uscita o dettagli narrativi, ma dato il potenziale high-concept e il prestigio di A24, le aspettative sono comprensibilmente alle stelle.
La sfida? Trasformare la grazia criptica e la disperazione degna di un capo in qualcosa che vive e respira in due ore di cinema. Se c’è qualcuno che riesce a trovare la bellezza nel decadimento, quello è Alex Garland.
Fonte: Deadline