Connect with us

Cannes

‘Dossier 137’: la polizia si guarda dentro

Una tosta Léa Drucker alla ricerca della verità seppellita da un sistema che ha perso il suo vero punto di riferimento

Pubblicato

il

DOSSIER 137

Dal buio della Francia dei Gilet Gialli, il thriller poliziesco di Dominik Moll propone nel Concorso una pregevole ed inquietante riflessione su coloro che sono deputati a salvaguardare e proteggere la democrazia e la collettività. Dossier 137 ha al centro la sua protagonista, abilmente resa dalla solida Léa Drucker.

Stephanie è un’agente della IGPN (Affari Interni) che ha in carico un caso di un ragazzo gravemente ferito alla testa durante i disordini tenutisi a Parigi in una delle più caotiche e dure manifestazioni dei Gilet Gialli. Durante i colloqui preliminari con i personaggi coinvolti nella vicenda, la donna scoprirà che la giovane vittima del colpo di arma da fuoco vive nella città in cui é nata e dove risiedono ancora i suoi genitori. Il caso prenderà una piega dai risvolti sempre più asfissianti: Stephanie vivrà sulla propria pelle le contraddizioni di un sistema ancorato saldamente alla propria corporativistica autodifesa. A tutti i costi.

DOSSIER 137

Dossier 137 realizza una grande curiosità del regista, il funzionamento dell’IGPN: agenti di polizia che indagano sui loro colleghi, il proprio status di in medias res. Sono sempre poliziotti ma dal corpo vengono considerati negativamente, se non addirittura disprezzati. Gli stessi media caricano la loro ambiguità nel ruolo congiunto di giudice e giuria che incarnano. Esiste pochissima documentazione sull’IGPN. È stata un’istituzione a lungo inaccessibile e persino opaca.

Grazie al successo che Dominik Moll ha ottenuto con il suo precedente La notte del 12 (presente in Cannes Premiere del 2022) e all’apertura mentale del nuovo capo dell’IGPN, per la prima volta un magistrato, il regista ha avuto la rara opportunità di immergersi nel cuore della sezione parigina dell’IGPN. Ha osservato le squadre investigative al lavoro, ha parlato con loro dei metodi, delle motivazioni, delle difficoltà incontrate.

Una Francia divisa nella disuguaglianza

Dossier 137 condensa più tematiche necessariamente universali e connesse. La scissione, di fatto, tra la Istituzione della Polizia e la collettività. Nel bel dialogo tra Stephanie e il figlio, negli interrogatori con la parte lesa e i testimoni, la polizia é il nemico a prescindere, una autorità che non fa mai gli interessi del popolo che dovrebbe tutelare e salvaguardare. Il divario tra la Capitale e il resto della Francia che si sente abbandonata, declassata. I Gillet Gialli nascono da questa voragine che l’economia e la politica hanno allargato sempre più. Alcuni manifestanti raggiungevano Parigi non solo per protesta ma anche per girarla, attraversarla, conoscerla per la prima volta.

La stessa Stephanie assorbe questa scissione: vive a Parigi ma é nata fuori, fa parte della Polizia cercando una obiettività nella ricerca della verità, di un ruolo di tutela comune che ancora si illude di poter far prevalere di fronte a un puro esercizio di autorità che il corpo da cui proviene dà per scontato.

Dominik Moll tiene tutto insieme affidandosi a una regia pulita, senza colpi di testa, trasformando gli occhi della sua protagonista, nei propri. La stessa impotenza, la kafkiana macchina di potere burocratico e di interesse caricano lo spaccato di realtà di autentica angoscia. Sentiamo il peso di una sovrastruttura che ha smarrito il senso e il ruolo della propria funzione. Avvertiamo, sotto pelle, una falsa libertà. Un nichilismo maledettamente confermato da uno Stato e le sue istituzioni, svuotati nella prospettiva di azione dalla propria componente fondante: i suoi cittadini.

 

Dossier 137

  • Anno: 2025
  • Durata: 115'
  • Distribuzione: Teodora Film
  • Genere: Thriller, poliziesco
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Dominik Moll