‘You 5’ : il cattivo della storia

Arriva alla sua conclusione l’ultima stagione della serie Netflix You 5. Creata da Sera Gamble e dai nuovi showrunners Michael Foley e Justin W., riprende per l’ultima volta il ruolo del famoso stalker Penn Badgley, noto per il teen-drama Gossip Girl. Nel cast: Charlotte Ritchie, Medeline Brewer, Anna Camp e Griffin Matthews.

Il TRAILER – You 5

Sinossi – You 5

Tre anni dopo il suo ritorno a New York, Joe (Penn Badgley) è ufficialmente diventato famoso grazie alla sua relazione con Kate (Charlotte Ritchie). Ha ritrovato suo figlio Henry e ha messo in vendita il Mooney’s, la libreria dove tutto è iniziato. Quando però emerge un articolo diffamatorio su Kate che potrebbe rovinare la sua carriera e tutta la famiglia, Joe è costretto a riprendere vecchie e consumate abitudini.

La colpa e la punizione – You 5

In particolar modo nell’ultima stagione, il personaggio principale, lo stalker innamorato Joe, evidenza un tentativo di scrittura tutto virato sull’evitare l’immedesimazione del pubblico. In You 5  l’alterego di  Penn Badgley si trova a dover gestire il proprio matrimonio con Kate, che sempre di più si assottiglia, e il nuovo interessamento per Bronte, la ladra di libri di cui si infatua e assume nella sua storica libreria. Due rapporti e storie parallele, in cui la serie Netflix identifica il sentiero di questa stagione conclusiva. Joe continua la sua ossessione per l’amore viscerale, tossico, nella propria autoconsiderazione di se stesso di essere amato ad ogni costo.

Se nella prima parte della serie Joe vive tra queste due storie cercando una soluzione al suo desiderio di felicità romantica, è nella seconda parte che You 5 ingabbia il mostro. Bronte, con tutto il suo profilo intellettuale che tanto piace al protagonista, è la perfetta esca del femminismo della serie che raggira e punisce il maschio tossico della storia. Per tutta quanta la stagione 5, la relazione tra Bronte e Joe, fatta di cadute e risalite, è una messa in scena, una finzione per mettere in gabbia il mostro.

Una serie tra alti e bassi

Bronte è la talpa del femminismo che si ribella al maschio violento, e la serie spinge su un elemento molto interessante. Mentre per metà serie assistiamo alla solita coazione a ripetere dell’antieroe che deve cercare di proteggere i suoi segreti togliendo di mezzo ostacoli vari, negli ultimi episodi, una volta che il mostro e in gabbia, parte una gara mediatica tra il colpevole e le vittime. Joe, scoperto e in procinto di essere oggetto della giustizia inevitabile, viene condotto in una inaspettata gara tra influencer.

Così il protagonista arriva a giustificare le  proprie azioni criminose dinnanzi alla base di Internet, estensione della società patriarcale. Il medium dei social fa cadere il mostro per poi innalzarlo come star mediatica. In questo scenario, Tik Tok e Instagram sono funzionali a far passare Bronte, accusatrice e strumento di una gang giustiziera femminista, da vittima a colpevole morale. Di cui il povero Joe è l’apparente innamorato illuso e ferito.

Bronte la vittima innamorata

La serie prima di arrivare al suo epilogo punitivo, ci mostra l’ambiguità tra la vittima e il carnefice, l’integrità di Bronte e il suo essersi innamorata del mostro. You 5 si muove su questo versante sul finale, mettendo in moto l’incidenza del maschio tossico, Joe, sull’universo femminile. Mentre la moglie Kate è sempre più convinta di disprezzare il marito e fa di tutto per annientarlo, Bronte, a capo del piano femminista per incastrare il protagonista, riflette la dimensione domestica della violenza.Partita con l’obbiettivo di vendicare la prima vittima della prima stagione, Beck, la ragazza si trova immersa nella manipolazione dell’amore verso Joe. È davvero un carnefice? È davvero uno stalker assassino? You 5, attraverso Bronte, procede, in questa fase, verso una contemporaneizzazione non solo del femminicidio, ma soprattutto della psiche delle donne abusate. Che si rifiutano di credere di avere davanti un mostro a causa dell’amore tossico che provano.

La resa dei conti per Joe

You 5 si dimostra un prodotto perfetto per il binge watching di Netflix. Nella resa dei conti di Joe Goldberg, la serie continua il suo mix ibrido di generi: guilty pleasure, thriller, soap, melodramma. E spesso con eventi assurdi e gestendo non benissimo il passaggio tra la faida finanziaria dell’azienda di Kate e l’intreccio romantico sanguinario di Joe.

Per l’ultima stagione si ritorna nella New York dove tutto è cominciato, e la serie perde quella curiosità di cambiamento spaziale, facendo venire meno, di conseguenza, una freschezza per la propria mobilità seriale.

Mentre bisogna ingabbiare una volta per tutte il mostro di Joe, You 5 mostra i suoi limiti con personaggi e situazioni fin troppo sopra le righe per esaltare la centralità del personaggio di Badgley.

È una storia di violenza che deve finire bene e il tratto punitivo e conclusivo della serie trasforma Joe in una versione un po’ sterile di Dahmer. Cambia anche il voice over che da Joe si trasferisce a Bronte, la quale, in una forma troppo didascalica e da spiegone, ci narra la conseguenze post-cattura del mostro e una felicità che le sue vittime hanno finalmente ritrovato.

Nel finale il concept di fondo dell’intera seria arriva al suo obbiettivo, mostrare lo stalker in gabbia. All’interno del suo mondo mentale che si è costruito,  Joe non è per nulla pentito, solleticato da un nuovo amore ossessivo attraverso le lettere delle sue ammiratrici.

You 5 finisce come doveva finire. Con Joe sconfitto e le donne vincitrici. Non una serie perfetta ma che in questi anni ha dimostrato come si può affrontare la tossicità maschile senza pericolo di immedesimazione. Purtroppo le caratteristiche trash e fin troppo leggere, hanno trasformato la serie in un prodotto unicamente destinato alla propria fanbase.