‘El 47’ di Marcel Barrena narra una lotta di umana sopravvivenza.
Protagonista il combattivo Manolo Vital (Eduard Fernández), figlio di un comunista, ucciso dai falangisti nel ’36. Manolo verso la fine degli anni ’50, stremato dalla miseria, come tanti e alla ricerca di un destino migliore, abbandona la terra d’origine e si dirige a Barcellona.
Al cinema con Movies Inspired.
Insieme ad altri emigranti, costruisce alcune baracche a Torre Barro, una zona periferica della cittadina catalana, posta su un’impervia collina.
El 47: ispirato a una vicenda realmente accaduta
Privi di acqua, luce, gas e di un sistema fognario, senza un presidio medico e una scuola, Torre Barro si trasforma in un luogo più dignitoso nel corso degli anni.
Ma, lontano dal centro abitato e con le strade non ancora asfaltate, gli abitanti di Torre Barrio scontano a distanza di anni ancora altri disagi.
Non solo devono inerpicarsi a piedi fino a Torre Barrio, ma caricarsi i generi alimentari e altre merci di pubblica utilità. I giovani, infine, sempre più esasperati, mugugnano e sognano di abbandonare quel luogo inospitale.
Manolo, autista del 47, della Linea di autobus metropolitani, azienda alle prese con i tagli al personale, prova invano a sensibilizzare l’assessore cittadino ai trasporti a instituire una linea di autobus che raggiunga Torre Barro. Dopo infiniti rimandi e frasi di circostanza di funzionari e politici locali, prende un’ inaspettata decisione.…
Un film che ricorda come ribellarsi sia giusto
Barrena non è Elio Petri, né Ken Loach, né tantomeno Philippe Lioret o Stephan Brizè. I toni scelti, infatti, non sono quelli militanti e barricadieri e, seppur racconti una storia di ribellione, nel film si respira un clima meno graffiante e più ovattato.
Il regista spagnolo si ispira a un fatto realmente accaduto e punta il dito su quelle amministrazioni che abbandonano al loro destino le periferie cittadine, lasciandole priva di collegamento con il centro.
Barrena impreziosisce la vicenda con immagini invecchiate digitalmente e mostra il 47 che gira per le strade cittadine.
Una spuntatina in fase di montaggio avrebbe reso più fluida la narrazione che si arena in qualche punto. Poco sviluppate, infatti, le lotte sindacali degli autisti e la vicenda legata al coro (al quale partecipa Johana, la figlia del protagonista) completamente scollegata dal resto della storia.
Vincitore di numerosi Goya e di tanti altri premi, annovera nel cast Clara Segura, nel ruolo di Carmen, moglie di Manolo, e Zoe Bonafonte, in quello di Joana.