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Trento Film Festival

‘Donde Los Árboles Dan Carne’: una inquietante elegia alla resilienza rurale

L'esordio poetico di Alexis Franco è un ritratto lento e visivamente accattivante della sopravvivenza nella Pampa argentina, colpita dalla siccità.

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In Donde Los Árboles Dan Carne, il regista argentino Alexis Franco realizza un documentario inquietante e meditativo sulla resistenza e il declino nelle implacabili pianure della Pampa. Il film segue Omar, un gaucho anziano che affronta una siccità devastante che sta devastando il suo bestiame e spezzando i ritmi lenti ma costanti della sua vita rurale. Condivide la sua casa con la madre 94enne, una donna profondamente spirituale che accende ancora candele e prega per la pioggia, e con la sua vivace nipote Libertad, la cui innocenza infantile conferisce alla storia un barlume di vitalità e speranza.

Senza narrazione e con dialoghi ridotti al minimo, Franco lascia parlare la terra. Terra screpolata, vento secco e il tanfo di decomposizione riempiono lo schermo. La scena iniziale, straziante nella sua immobilità, raffigura Omar che trascina il cadavere di una mucca attraverso un campo arido. Quest’immagine non è solo letterale; è metaforica, e ancora la cruda esplorazione del film sul lento soffocamento della vita rurale di fronte al cambiamento climatico e all’isolamento economico.

Una testimonianza visiva di resistenza

L’obiettivo di Franco è paziente, a volte fino all’eccesso, ma sempre intenzionale. Le sue composizioni ricordano spesso le opere di Lisandro Alonso o Carlos Reygadas, registi altrettanto ossessionati dai paesaggi e dalla fisicità del tempo. Franco gira in lunghe inquadrature riflessive che permettono allo spettatore di entrare in sintonia con i personaggi, assorbendo il peso della loro routine. La fotografia è cruda ma poetica, alternando la violenza arida del lavoro quotidiano a momenti di lirismo: Libertad che danza nella polvere, l’anziana madre che mormora preghiere a un crocifisso rotto.

Piuttosto che rappresentare un unico arco drammatico, Donde Los Árboles Dan Carne offre frammenti di vita – faccende domestiche, rituali, pasti e lamenti – cuciti insieme in un tessuto di silenziosa resistenza. Questa non è una comunità che cerca di cambiare il mondo, ma piuttosto di sopravvivergli.

Donde Los arboles Dan Carne

Un ritmo che rispecchia la terra

Il ritmo lento, a tratti glaciale, del film potrebbe scoraggiare gli spettatori che si aspettano una narrazione tradizionale. Ma questa lentezza è intrinseca all’esperienza catturata da Franco. Le persone che ritrae vivono in un tempo dilatato, scandito dalle stagioni e dalla crudeltà degli elementi. Il ritmo rispecchia la siccità, che si dispiega gradualmente, ma lascia dietro di sé devastazione.

Questa decelerazione non è un difetto; è la forma che riecheggia il soggetto. Il ritmo del film invita alla contemplazione, non all’urgenza, e in quanto tale, allinea la percezione del pubblico con quella dei suoi protagonisti. Non ci limitiamo a osservare la loro situazione, la viviamo.

Un riflettore al Trento Film Festival

Il film è stato presentato in anteprima italiana al Trento Film Festival 2025, dove si è distinto in un programma dedicato alla narrazione ambientale ed etnografica. Il festival, una delle vetrine più prestigiose d’Europa per il cinema di montagna e naturalistico, ha offerto una piattaforma perfetta per il debutto di Franco.

Incastonato tra film che interrogano il rapporto dell’umanità con l’ambiente e il patrimonio culturale, il film di Franco ha offerto uno sguardo singolare e risoluto su una preoccupazione sempre più universale: come preservare identità, comunità e cultura quando la Terra stessa sta scomparendo sotto i nostri piedi?

Pubblico e critica a Trento hanno elogiato la sincerità del film, il suo rifiuto di romanticizzazioni e la sua capacità di evocare silenziosamente poesia e dolore.

Echi letterari e cinematografici

Il film di Franco evoca lo spirito della letteratura latinoamericana, in particolare l’opera di Juan Rulfo, Pedro Páramo, nella sua rappresentazione spettrale di una vita rurale in rovina e tormentata dal passato. I personaggi sembrano sospesi tra vita e morte, memoria e oblio, proprio come nella Comala di Rulfo.

C’è anche una parentela tonale con il cinema di Agnès Varda e del già citato Lisandro Alonso: registi che hanno capito che la lentezza, nelle mani giuste, rivela verità che la velocità non può svelare.

Donde Los arboles dan carne

Un omaggio poetico e doloroso

In definitiva, il documentario non parla tanto di un luogo specifico quanto di uno stile di vita che svanisce nella polvere. Si lamenta senza piangere, resiste senza slogan e afferma la bellezza dell’esistenza mentre ne racconta l’erosione. Franco non ha realizzato un film di emozioni facili o di ampie pennellate, ma un film che rimane – come un ricordo, o una cicatrice.

Con una brillantezza discreta e uno sguardo tenero e attento, Donde Los Árboles Dan Carne indica Alexis Franco come un regista da tenere d’occhio – capace di trasformare la siccità in cinema e la desolazione in arte.

Donde Los Árboles Dan Carne

  • Anno: 2024
  • Durata: 72'
  • Distribuzione: Splitscreen
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Argentina, Spagna, Stati Uniti
  • Regia: Alexis Franco
  • Data di uscita: 17-April-2024