Formiche è un cortometraggio di 15 minuti scritto e diretto da Andrea Aglieri, in concorso al XVIII Festival Internazionale della Cinematografia Sociale, Tulipani di Seta Nera. Il festival si pone l’obiettivo di raccogliere opere che affrontano temi sociali e raccontano storie di fragilità, spesso ignorate.
In particolare, Formiche racconta di chi, abituato alla violenza, finisce per rivolgerla contro se stesso. Non è l’ambiente a spingerlo alla distruzione: è la sua indole, impossibile da cambiare, a condannarlo.
L’opera di Aglieri parla infatti di un uomo che, agli arresti domiciliari, è preda della noia e dell’apatia nonostante in casa non gli manchi nulla. Quando l’unica compagnia che ha deve allontanarsi per un tempo prolungato, l’uomo è costretto a cercare un nuovo sfogo. Lo trova quando scopre uno spray insetticida.

Formiche è la cronaca di un esperimento. Una cavia osservata nel suo habitat, mentre la follia cresce lentamente, senza possibilità di salvezza. La regia di Aglieri adotta uno sguardo freddo e analitico, ma mantiene sempre una vicinanza fisica al protagonista: la macchina da presa segue il volto, il corpo, gli oggetti che manipola. È proprio attraverso questa prossimità che intuiamo da subito l’esito tragico dell’esperimento. Una consapevolezza che ci arriva a livello viscerale, senza bisogno di analisi razionali. Il regista, così come il suo pubblico, rimane semplice spettatore di dinamiche che suggeriscono la propria inevitabilità fin dalla prima scena.
Il corto infatti si apre con parole che, pronunciate con un realismo tristemente familiare, si impongono come “dialogo” più corposo dell’intera narrazione. Formiche si sviluppa in una sterilità di parole che aumenta il valore di quelle poche pronunciate. Il protagonista, che invece è la nostra cavia, non ne pronuncerà nessuna.
Eppure, nella sua muta solitudine, i pensieri si moltiplicano. Senza sapere nulla di lui, né del suo passato, né del suo crimine, intuiamo il flusso mentale che lo spinge a comportarsi in modo schivo, distaccato e, infine, autodistruttivo. Pensieri che, come formiche, si moltiplicano e invadono il suo privato. Non è importante sapere se delle formiche infestino davvero la sua casa: la minaccia, il disordine, la rovina… vengono da dentro.