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Lovers Film Festival

‘Linda’ tra critica sociale e impulsi proibiti

Presentato al Lovers Film Festival nella sezione Concorso Internazionale Lungometraggi, il film di Mariana Wainstein esplora i lati nascosti dell’alta società argentina

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Presentato al 40° Lovers Film Festival, l'intrigante film di Wainstein esplora i lati nascosti dell’alta società argentina

Linda è un lungometraggio diretto da Mariana Wainstein, presentato al 40° Lovers Film Festival di Torino nella sezione All the lovers / Concorso Internazionale Lungometraggi. Il film argentino è prodotto da Bourke Films e Gloriamundi Producciones.

Nel cast Eugenia “China” Suárez, Julieta Cardinali (Valentin, 2002), Rafael Spregelburd (Zama, 2017) e Felipe Otaño (Society of the snow, 2023).

Linda, una giovane donna dalla bellezza magnetica, inizia a lavorare come domestica in una casa della borghesia benestante di Buenos Aires. Con il passare dei giorni, la presenza di Linda scombussola l’ordine perfetto della famiglia, i cui componenti restano ammaliati da lei, che rappresenta tutto ciò che loro non sono. Tra segreti e passi falsi, Linda porterà alla luce i lati nascosti di Luisa, Camilo, Ceferino e Matilda.

Linda: una trama che cavalca il successo dei film di genere

Il lungometraggio di Wainstein viene presentato come un incontro tra la pulsione sessuale di Teorema (1968) di Pasolini e la critica sociale di Parasite (2019) di Bong Joon Ho. Il film argentino porta sullo schermo una delle trame narrative più popolari degli ultimi anni: la distruzione della bolla del lusso e dell’agiatezza della classe sociale agiata per mano della stessa o, ancora meglio, per colpa di un “intruso” proveniente da un contesto sociale ed economico meno abbiente.

Oltre a Parasite, uno dei riferimenti più calzanti è senza dubbio Saltburn (2023) di Emerald Fennell. La due macro componenti – la tensione sessuale e la critica sociale di classe – sono le stesse semantiche su cui si fondano innumerevoli narrazioni – come Babygirl (2024) e The Undoing (2020) – molto apprezzate dal mercato cinematografico e televisivo contemporaneo in quanto socialmente attuali ma al limite del politicamente corretto.

Una protagonista dal fascino misterioso non basta

Linda è una narrazione con un fortissimo potenziale che, tuttavia, non è stato sfruttato al completo e inciampa, non poche volte, sui suoi stessi cliché.

La prima metà del film pone delle buone basi: Linda si presenta come una cameriera molto schiva, scontenta di lavorare nella casa ma che, allo stesso tempo, osserva tutto ciò che la circonda. I personaggi incarnano i classici stereotipi di una famiglia ricca: Camilo, il padre, porta avanti il business di famiglia, Luisa gestisce la casa e, in generale, la bella presenza della famiglia. Matilda e Ceferino sono due figli viziati che girano per casa tra la piscina e la camera da letto.

Purtroppo, proprio quando le dinamiche tra Linda e i membri della famiglia diventano interessanti, la narrazione ricade in cliché prevedibili, che rendono scontato il finale. I giochi di sguardi, le frasi a metà e i gesti nascosti della prima metà del film hanno sostenuto la tensione della storia iniziale, che però poi si accascia su soluzioni facili.

Quando è un estraneo a farci scoprire noi stessi

Uno degli aspetti più interessanti del film è l’utilizzo del personaggio protagonista come strumento di conoscenza degli altri personaggi, contrariamente a quanto avviene nel classico svolgimento di una narrazione, in cui il protagonista è il nucleo attorno al quale ruota la storia.

In questo caso, invece, Linda rimane sempre ferma, sempre uguale; è il mondo attorno a lei che si sgretola gradualmente, e lei lo osserva indifferente. Senza Linda, molto probabilmente la famiglia di Luisa e Camillo avrebbe continuato a vivere nella sua bolla di perfezione apparente, lontana dall’obbligo di confrontarsi con i suoi scheletri nell’armadio. Cosa che, comunque, non riuscirà mai a fare definitivamente, non importa quante altre “Linda” incontrerà.

Linda intriga, ma non fa innamorare

Il lungometraggio di Mariana Wainstein è un dramma con sfumature erotiche-psicologiche che rappresenta un progetto molto ambizioso ma che, nel complesso, riesce a intrattenere lo spettatore e si aggiunge alla lista di film di critica sociale che suscitano discussione, dibattito, dubbi.

Editing Giulia Radice.

Linda

  • Anno: 2025
  • Durata: 100'
  • Distribuzione: Gloriamundi producciones
  • Genere: Dramma, Erotico
  • Nazionalita: Argentina
  • Regia: Mariana Wainstein